FASCICOLO XI -XII LUGLIO - AGOSTO 1926
NOTIZIARIO
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

J, P. MIERAS e F. R. YERBURY, - Dutch Architecture - of the XXth Century. Editore Ernest Benn Ld, 8. Bouverie Street E. C. 4, London. Prezzo 32s. 6d., 1926.

L'architettura odierna del popolo olandese continua ad attirare gli sguardi e l'attenzione dei tecnici e degli artisti. Ne consegue che la bibliografia su questo soggetto si arricchisce con raccolte fotografiche, critiche e pubblicazioni dl varia importanza. Questo interesse che gli stranieri portano ai lavori degli architetti olandesi è la più bella dimostrazione del valore dei loro tentativi ed il migliore elogio ai loro risultati.
Gli inglesi, maestri nell'arte del libro, si sono occupati a varie riprese dell'architettura olandese: ecco ora un nuovo bel volume chi in grande formato e su carta magnifica, ci fa sfilare dinnanzi in rapida rassegna una raccolta di belle fotografie di prodotti architettonici costruiti in Olanda; tuffi del periodo moderno (diciamo questa parola per intenderci). Sono numerose fotografie. raccolte in cento tavole; il sussidio di qualche pianta ci fa piacere poichè ci riporta alla vera rappresentazione dell'architettura che si esprime appieno solo con tutti gli elementi dell'edificio: planimetrici ed estetici. Da questo, chi non lo sapesse, comprenderebbe subito che il libro è organizzato da un inglese: spiriti eminentemente pratici. Infatti lo Yerbury, che era segretario della Architectural Association, oltre questo volume poco fa ne compilò un altro, pure interessantissimo, sulla 0ld Domestic Architectur of Holland e vi incluse saggiamente varie tavole con disegni quotati di facciate di antiche casette. Noi vorremmo che in tutte le pubblicazioni. d'architettura la parte pratica (misure e planimetria) non mancasse mai.
Ritorniamo al nostro volume che, come abbiamo già fatto comprendere, tolta una schematica ma interessante introduzione dell'architetto olandese J. P. Mieras, è una ricca documentazione fotografica. A partire dalla Borsa, (1898-1903), famosissima del Berlage ad arrivare all'ultimo grande edificio commerciale della "Handel Maatschappy" del De Bazel (1921-1925), abbiamo tutta una gradazione di esempi. Non vi manca la modesta ma semplice e sincera scuola dell'arch. H. A. van Anrooy, e neppure i nuovi edifici scolastici che il Comune di Amsterdam ha costruito per gli Istituti Tecnici e Commerciali, su progetti dell'Ufficio Comunale di Architettura.
Nel campo delle abitazioni sono riprodotte piccole case di campagna, dei fabbricatini tipo villa per quattro famiglie (Arch.. van Hardeveld), dei grandi fabbricati popolari quali quelli degli Architetti Gratama, de Klerk, Oud, Kramer, ecc. Anche alcuni edifici industriali sono compresi in questa raccolta, tra cui la bella radio-stazione del Luthmann e il Mattatoio Comunale di Hilversum, egregia creazione del Dudok.
L'Olanda per il suo intenso commercio e per l'attività che portò i suoi abitanti attraverso tutti gli oceani - tanto da essere gloria olandese la scoperta dell'Australia e la fondazione dl New-York - è paese dove sono numerosi i grandi fabbricati modernissimi ad uso ufficio: Banche e Sedi di società commerciali. Lo Yerbury ce ne presenta parecchi nel suo volume, di cui ricordiamo la bella sede degli Uffici delle Ferrovie Olandesi ad Utrecht opera dell' ing. van Heukelon (vedi Architet. ed Arti Dec. an. V, fasc. VI), gli uffici dei Trams Municipali di Amsterdam, il grande fabbricato, della "Petrolea" all'Aia (Arch. De Roos e Overeynder 1922), l'altro fantastico e troppo tormentato, secondo la nostra opinione, di una Società di Navigazione in Amsterdam ("Scheepvaarthuis" Arch. van der Mey 1913).
Ancora una piccola nota a proposito di una casa, opera dell'Architetto E. Rietveld, e illustrata nel volume. Essa rappresenta un tipo dl architettura talmente costruttiva da essere scheletrica, e ciò tanto volutamente che sembra di frammenti riuniti da .chi non aveva attrezzi per meglio legare e collegarne gli elementi. Se il Rietveld nei negozi che ha progettato ha avuto migliore fortuna perchè, pur delineatamente cubista, raggiunge una certa organicità e logicità ben indicata per mostra di negozio, nell'architettura della casa potrà solo migliorare tornando (od arrivando?) ad un giusto equilibrio ed a migliore ma schietta semplicità.
Finiamo col ricordare che anche esempi di chiese moderne sono in questa raccolta, interessante quella dell'Architetto A. J. Kropholler, dall'imponente e massiccio campanile dietro cui sembra nascondersi e degradare la chiesa con una sagoma nettamente triangolare, e l'altra tutta diversa invece, ma pur nuova ed interessante, dell'architetto D. E. Slothouwer.
Indichiamo questa pubblicazione del Benn a quanti seguono con amore Il movimento architettonico moderno: essa resterà documento interessantissimo di un fatto rimarchevole nella storia dell'Arte: il popolo Olandese, di soli 9 milioni di abitanti ha oggi un'architettura che di spirito appartiene al XX° secolo e che costituisce un'organismo sano, vigoroso che, se non perfetto, s'avvicina a dare i suoi frutti migliori. Così si conquista il proprio posto nella storia.

G. MINNUCCI.

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