FASCICOLO III - NOVEMBRE 1926
N. BROUNOFF: Due Cattedrali del Kremlino costruite da italiani, con 18 illustrazioni
Sulla fine del secolo XV la Russia devastata, oppressa dal giogo Mongolo si raccoglie attorno a Mosca, che, principato di nessuna importanza nel 1200 diventerà nel 1500 la capitale di un grande Impero.
Il Gran Duca Ivan III sposa la nipote dell'ultimo Imperatore di Bisanzio, Sofia Paleologo che viveva in Italia dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi.
Egli si sentiva così successore dell'Imperatore Bizantino e volle che Mosca, piccolissima allora, con case e chiese per la maggior parte in legno e senza alcun valore fosse abbellita con grandi e monumentali costruzioni degni di una capitale. Egli iniziò questo suo programma nel 1472 colla posa della prima pietra della nuova Cattedrale dell'Assunzione, che principale Santuario del Kremlino, doveva in fastigio e ricchezza visibilmente superare la cattedrale dello stesso nome in Wladimir, allora il più celebre monumento del nord-est della Russia. Ne affidò l'esecuzione a due artisti Russi: Krivzoff e Mychxin le cui cognizioni tecniche non dovevano certamente essere sufficienti, poichè la Cattedrale ancora incompleta fu rasa al suolo dal terremoto del 21 maggio 1474.
Aristotele Fioravanti architetto Bolognese chiamato nel 1475 a Mosca dal Gran Duca Ivan condusse felicemente a termine dal 1475 al 1479 la costruzione della Cattedrale dell'Assunzione che tuttora occupa il centro del Kremlino (figg. I-6).(1)
Dagli studi di coloro che si occuparono di lui sappiamo che suo padre “Maestro Ridolfo Fioravanti” era già architetto e che probabilmente lo fu anche suo nonno; la data della sua nascita non è nota, però essa non risale certamente oltre il 1418. Partito per la Russia come si è detto nel 1475, egli non rimise più piede in Italia, dove le opere da lui costruite non si sono conservate. La Cattedrale di Mosca è l'unica opera esistente che gli appartenga, e l'analisi della forma e delle strutture di questo edificio costruito in Russia alla fine del XV secolo da un architetto del nostro rinascimento riesce delle più interessanti. L'armonia delle proporzioni, la sapiente distribuzione degli spazi nell'interno, la costruzione delle volte, degli archi, e delle cupole che danno un'impressione di leggerezza ed eleganza, denotano una perfezione artistica che pienamente giustifica la fama di cui Maestro Fioravanti godeva in Italia. È anzi probabile che solo per l'intercessione di Sofia Paleologo il Fioravanti abbia consentito ad andare in Russia.
Veramente meravigliosa appare negli artisti del Rinascimento Italiano quella qualità sopra le altre l'ambiente , ed adattare ad esso le proprie creazioni ; senza perdere le caratteristiche dell'arte della sua patria Aristotele si serve delle forme ed espressioni generali della architettura russo-bizantina, dopo averle plasmate ed elaborate secondo il proprio temperamento, per erigere un edificio della massima importanza per l'arte russa del XVI e del XVII secolo, edificio che ha avuto poi chiara e notevole influenza su molte costruzioni russe posteriori.
La cronaca ci dice che Fioravanti si recò a Wladimir per studiarvi quella cattedrale, e che in essa gli sembrò ravvisare l'opera di italiani e inoltre stabilisce che egli fu per due volte nel 1475 a Novgorod. È dunque verso Wladimir e Novgorod che si debbono volgere le nostre ricerche per sapere quali chiese russe Aristotele ebbe campo di conoscere prima della costruzione della cattedrale di Mosca.
La chiesa di S. Sofia a Novgorod (fig. 7) dette a Fioravanti l'idea generale per una cattedrale a quattro navate con cinque cupole su tamburi circolari. A questo tipo fanno contrasto le cupole laterali della cattedrale di Wladimir che distaccate dal tamburo centrale poggiano sui pilastri d'angolo di una costruzione a cinque navate.
Sulle pareti esterne della cattedrale di Novgorod con vivaci aggetti sporgono i pilastri tagliati bruscamente e coperti a tetto all'altezza della base degli emicicli, così anche nella cattedrale del Kremlino. Sia a Novgorod che a Mosca inoltre, i pilastri sporgono sulle pareti degli emicicli, mentre invece nelle altre chiese russe la superficie esterna dei pilastri è curva in modo da costituire gli emicicli stessi. Altri rapporti di analogia esistono inoltre fra l'architettura del Fioravanti e quella ecclesiastica della regione Wladimir-Sousdal del XII secolo. A media latezza sulla facciata quel motivo di finestra racchiusa da colonne sorregenti un arco, il ritiro della fronte ed infine la loggia aperta al disopra dell'ingresso occidentale della Cattedrale di Mosca che non è che variante di motivo simile esistente nella Cattedrale di Sousdal XIII secolo; ancora la forma e il tipo dei portali della Cattedrale del Fioravanti riproducono modelli di Mosca; vi si trova la soluzione tipica di colonne e pilastri alternantisi e divisi orizzontalmente da strati di bugne a forte rilievo (fig. 8) appunto come a Mosca. Quindi possiamo così seguire attentamente l'artista mentre studia le più notevoli manifestazioni d'arte esistenti allora in Russia per rendersi perfettamente padrone di quegli elementi e di quei motivi tipici dell'architettura russa precedente, di cui egli poi si servirà nella sua opera maggiore.
Però nello studio e nella scelta delle forme Fioravanti seguì sempre lo stesso metodo; egli non si serviva che di particolari che gli rammentavano molto l'architettura romanica che egli aveva avuto modo di conoscere in Italia.
La cronaca russa ci dice che osservando la cattedrale di Wladimir, l'artista bolognese espresse il parere che essa fosse opera di italiani. Nell'architettura romanica in Italia molti sono infatti gli esempi di archi sorretti da colonne, e di piccole gallerie a giorno, come appunto nelle chiese di Wladimir-Sousdal e nella Cattedrale di Mosca. La tipica facciata in ritiro, i motivi dei pilastri, e quello del portale formante corpo a sè e sporgente sul piano della fronte di cui troviamo esempio nell'arte russa derivano certamente da forme romaniche. Vediamo questo nella chiesa di S. Sofia a Novgorod dalla quale il Fioravanti prese lo spunto generale per una cattedrale a tre navate coperta da cinque cupole. Però la cattedrale di Mosca presenta uno sviluppo planimetrico completamente nuovo nello studio dell'architettura russa.
Nelle chiese delle regioni di Kiew-Tschernigow, di Wladimir-Sousdal (fig. 12) e di Novgorod -Pshow e di Mosca anteriormente al 1475 la croce centrale è coperta con quattro volte a botte. La cattedrale di Mosca invece, è coperta esclusivamente con volte a crociera e da ciò deriva la regolare disposizione degli spartiti nella pianta che è costituita da quadrati di dimensioni uguali.
Dal sistema adottato per la pianta e la copertura deriva la larghezza comune a tutti gli scomparti della facciata e ai diametri dei tamburi. Poichè esiste una precisa analogia fra il sistema costruttivo della. Cattedrale di Mosca e quello di molti monumenti romanici ad essi possiamo riannodare l'opera russa del Fioravanti; in essa ritroviamo la pianta divisa da un sistema di quattro o sei colonne in nove
o dodici quadrati regolari coperti a crociera. Aristotele conosceva senza dubbio alcuno la Cattedrale di Cremona esempio tipico di quella distribuzione planimetrica cui si è fatto cenno poc'anzi e il cui confronto con la chiesa di Mosca riesce più di ogni parola eloquente. In quest'ultima non vi è traccia di pilastri a pianta quadrata come nelle chiese bizantino- russe; l'artista vi ha sostituito colonne sormontate da capitelli la cui forma cubica è perfettamente romanica.
I monumenti dell'arte russa gli rammentarono l'architettura romanica in Italia, gli rivelarono pur sotto forme diverse la stessa origine. Ma se nella Cattedrale del Kremlino in Mosca alcuni dettagli ci mostrano chiaramente la loro origine romanica pure nella concezione generale dell'opera ci appare evidente Io spirito del rinascimento. Il contrasto con gli edifici dell'età di mezzo non potrebbe essere più forte. Osserviamo il prospetto della chiesa, concepito come parete indipendente, che guarda sulla piazza principale del Kremlino di fronte al palazzo. L'ampiezza di questa fronte e l'armonia dei suoi scomparti sarebbe turbata dalle masse uniformi e rigide delle absidi che pure hanno una funzione molto importante nelle chiese di tipo bizantino-russo,
L'artista le costruisce molto basse, ne aumenta il numero per diminuire le dimensioni e le nasconde con contrafforti, che in parte ci riportano alle chiese medievali, Nelle proporzioni generali, nella sapiente distribuzione delle masse e nella disposizione di elementi architettonici la Cattedrale di Mosca è simile ad un edificio deI Rinasciitciìto Italiano. Osserviamo più da vicino il prospetto: ci appare chiaramente l'unione di due principi caratteristici del '500; il rapporto 1 a 2 e la sezione aurea.
L'altezza dei pilastri è uguale alla metà della larghezza del fronte.
Il rapporto fra la sua altezza totale e la sua larghezza senza i contrafforti che nascondano le absidi è fondato sul principio della sezione aurea.
La risega della facciata la divide in due parti uguali, un'altra risega all'altezza della base delle colonne divide a sua volta la parte inferiore sempre secondo la stessa regola.
La stessa funzione ha, nella parte superiore la linea inferiore dei capitelli che coronano i pilastri; l'altezza delle finestre sotto gli emicicli è identica alla distanza fra le due riseghe delle arcatelle inferiori e superiori. L'analisi potrebbe continuare poichè ogni particolare è esattamente individuabile sia in posizione che in dimensione,
Anche l'altra delle due più grandi cattedrali di Mosca, quella dell'Arcangelo Michele fu costruita (1505-1509) da un italiano: Aloiso Novi di Milano.
La sua biografia è ancor meno conosciuta di quella del Fioravanti; non ci resta, nelle cronache russe, che la narrazione del suo arrivo a Mosca e in Italia non se n'è trovata traccia alcuna. S. Scherwlnsky ha creduto poter affermare che Aloiso anzichè di Milano fosse di Venezia e ciò in base allo studio comparativo della Cattedrale di Mosca e dell'architettura Veneziana del '500. Per quanto Aloiso costruisse in Russia altre opere importanti pure poichè di esse non ci restano oggi che reasti di nessun valore nè artistico ne storico, è soltanto la cattedrale di S. Michele che ci può far giudicare della sua opera. La vicina opera del Fioravanti lo ispirò certamente per ciò che riguarda la disposizione e i caratteri generali. È lo stesso tipo dl edificio a tre navate coperto da cinque cupole con cinque absidi della stessa forma, tipo che non si incontrerà più nell'architettura russa posteriore.
Scendendo ad un'osservazione più accurata notiamo le differenze fra due edifici costruiti a distanza di trent'anni da due artisti Italiani, nel centro di Mosca. La disposizione ed il sistema dl volte di copertura sono nella Chiesa di S. Michele e in quella dell'Assunzione completamente diversi. Come nelle Chiese russo - bizantine nella prima la navata centrale è maggiore di quelle laterali e la croce intorno alla cupola centrale è coperta con volte a botte, alle colonne della Chiesa dell'Assunzione si sostituiscono pilastri su pianta quadrata, divisi orizzontalmente in tre parti corrispondenti rispettivamente alla base, al tronco e al capitello di una colonna, e qui si rivela l'arte e lo spirito del Rinascimento, che poi all'esterno domineranno completamente gli elementi bizantino-russi.
La decorazione delle facciate è strettamente italiana e cinquecentesca ed è in contrasto con le arcatelle del tamburi simili a quelle delle chiese di Wladimir-Sousdal.
Gli emicicli delle facciate hanno funzione decorativa; ad occidente ai quattro scomparti delle facciate laterali, se ne aggiungono altri più piccoli che corrispondono ai piani e all'apertura più ampia dell'ingresso occidentale. Soltanto le finestre, di piccole dimensioni, sono in contrasto con gli ordini classici, e danno alle pareti molta luminosità,
Soltanto da lungi l'opera di Aloiso può sembrare una chiesa del tipo bizantino-russo, per la sua massa cubica, rialzata dalle cinque cupole; avvicinandosi l'osservatore è attratto dall'armonia delle proporzioni, della forma e della decorazione proprie del Rinascimento, pur tutte soffuse di un carattere gioioso direi mondano in vivo contrasto con l'austerità dell'opera del Fioravanti, ma che è in stretto rapporto con i palazzi italiani. Questo carattere è accentuato nella doppia finestra al disopra dell'ingresso occidentale che contrasta con la destinazione sacra dell'edificio.
S. Scherwinsky (2) dopo lungo studio osserva che S. Michele di Mosca è ricco di elementi e di forme proprie dell'arte di Venezia, e su questi indizi si basa per concludere che l'architetto sia venuto in Russia non da Milano ma da Venezia.
Può darsi che Aloiso, nel costruire la Cattedrale di Mosca abbia tenuto presente alcune chiese di Venezia, come S. Giorgio dei Greci o S. Maria del Miracoli, che pur non essendo divise da piani orizzontali all'interno pure presentano all'esterno due ordini di pilastri sovrapposti, ciò che fa pensare alla divisione interna. Una serie di dettagli ci riporta inoltre chiaramente all'architettura Veneziana; le quattro finestre rotonde raggruppate nell'emiciclo centrale della facciata orientale, come in S. Maria dei Miracoli e nella Scuola di S. Marco. Lo stesso si dica pure per le due porte ai lati dell'ingresso principale sulla stessa facciata, che rivelano nelle proporzioni e nella decorazione forme d'arte veneziana (vedi finestre Pal. Ducale).
Tutto ciò dunque ci ricorda nella Cattedrale del Kremlino, Venezia ma non e ancora sufficiente per affermare che l'elemento essenziale dell'arte dl Aloiso sia quello veneziano; anzi si potrebbe affermare che la Chiesa di S. Michele in Mosca contiene sì degli elementi tolti al Rinascimento Veneziano, che si confondono però con uno stile generale che non è quello del Rinascimento nell'Italia Settentrionale; e piuttosto all'architettura dell'Italia Centrale e della Toscana sulla fine del XV e sul principio del XVI secolo a cui pensa chi osserva la Cattedrale del S. Michele. E del resto paragonandola ai monumenti di Venezia, non vi troviamo davvero l'eleganza e il giuoco di luci e di ombre, che rendono così ariose e direi quasi trasparenti le chiese della Serenissima. Le facciate dei monumenti di Venezia non hanno forti aggetti (S. Maria dei Miracoli), il rilievo delle colonne e dei pilastri è minimo (S. Zaccaria, Pal. Ducale), le finestre hanno la massima ampiezza (S. Zaccaria, Scuola di S. Rocco, Scuola di S. Marco, Scuola di S. Giovanni); l'artista lavora d'intaglio e interrompe con grandi aperture le facciate rendendole più slanciate e più eleganti, A Venezia e in generale nell'architettura dell'Italia Settentrionale gli artisti ricoprivano con ornati ed intagli quasi ininterrottamente le pareti degli edifici rendendole simili a multicolori tappeti risplendenti sotto il sole, con l'aggiunta di tutte quelle note cromatiche che i materiali offrivano loro; basta pensare alla Loggia del Consiglio a Verona e alla Certosa di Pavia, per rendersi conto che il sistema architettonico classico è dominato dalla ricerca dl effetti cromatici e pittoreschi. Niente di tutto ciò nel S. Michele; è anzi un concetto del tutto differente che ne informa la costruzione.
È all'architettura del Rinascimento in Toscana che più ci sembra simile l'opera di Aloiso. L'architetto si preoccupa del sistema costruttivo che è classico; i pilastri sono piuttosto pesanti e non dipendono dall'effetto d'insieme, e non sono destinati a produrre un'impressione pittorica. Le proporzioni di tutti gli elementi e la chiarezza e semplicità delle forme derivate dagli organismi costruttivi sono in contrasto colla ricercatezza e l'eleganza delle costruzioni Veneziane.
Non sono che dei dettagli di carattere veneziano che si associano alle forme d'arte toscana e che confermano la notizia dataci dalla cronaca russa secondo la quale Aloiso passò in Russia dall'Italia Settentrionale: senza dubbio però egli visse e lavorò a lungo in Toscana.
Sono intercorsi trenta anni fra la consacrazione della cattedrale del Fioravanti e quella del S. Michele di Aloiso Novi. La costruzione di Aristotele abituò i Russi, nelle proporzioni, nelle forme e nella struttura generale agli edifici del Rinascimento, e permise che trenta anni dopo, nel centro stesso dell'ortodossia, si erigesse una cattedrale viva dello spirito del Rinascimento, direi la più italiana delle antiche cattedrali russe, e la cui influenza sull'architettura locale del XVI e XVII secolo non doveva essere inferiore a quella esercitata dall'opera di Mastro Fioravanti.

N. BROUNOFF


(1) Della vita e delle opere di Aristotele Fioravanti si sono occupati: M. GUALANDI: A. Fioravanti meccanico e ingegnere del XV Secolo, Bologna 1870; L. BELTRAMI: Vita di Aristotele da Bologna, Bologna 1913; K. CHREPTOVITSCH-BRUTENEFF: A. Fioravanti il costruttore della Cattedrale dell'Assunzione, Mosca 1914 in russo.
(2) S. SCHERWINSKY. L'arte veneta e la Cattedrale di S. Michele a Mosca, Mosca 1917 in russo.

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