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NOTIZIARIO |
CONCORSI
CONCORSO DELL'ASSOCIAZIONE FRA I CULTORI D'ARCHITETTURA IN NAPOLI PER UN TABERNACOLO L'Associazione artistica fra i Cultori d'Architettura di Napoli insieme con la Unione Femminile Cattolica Italiana ha preso, come già venne altra volta accennato, la bella iniziativa di un concorso avente per tema il progetto di un tabernacolo racchiudente una sacra immagine, da porre nelle nuove strade napoletane a seguire la pia tradizione antica; ed al concorso principale se ne è unito un secondo sullo stesso tema, poiché l'illustre prof. D'Aronco ha voluto, con atto munifico, aggiungere un altro premio prolungando i termini della consegna dei lavori. Davvero riuscita può dirsi nel suo complesso la duplice gara per numero di partecipanti, per genialità di disegni presentati. La unita tavola ne riproduce i quattro che la Giuria, composta dal prof. Giovannoni, dall'arch. Pantaleo, dal conte Giusto, ha ritenuto meritevoli di premio. Nel primo posto a sinistra è il progetto dal motto "Fides" del quale è risultato autore il prof. Vincenzo Galoppi, che ha ottenuto un secondo premio nel concorso principale. Segue il disegno dal motto "Fanzaga" di cui è autore il giovane Raffaele Grillo, alunno dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, ed in basso sono quelli dai motti "Un tabernacolo napoletano" (arch. Roberto Pane) e "Mater Purissima" (arch. Michele Basciano), nei quali due ultimi appaiono due interessanti tentativi di affidare al colore una parte essenziale dell'effetto. Questi tre lavori hanno ottenuto il primo premio ex aequo nel concorso D'Aronco e sono stati poi acquistati dal Comitato della Unione Cattolica Femminile Italiana, che è da sperare ne curerà la attuazione. NOTIZIE VARIE UN'OPERA DELL'ARCHITETTO SUARDO A Grumello Del Monte è stato scoperto da poco tempo il monumento ai caduti opera dell'architetto Ernesto Suardo. È una bella opera che molto si distacca, per solidità di concezione e per chiarezza di ritmi compositivi dalla volgare produzione con cui si è inteso di onorare i caduti. Questa esedra invece è come un colossale polittico squadernato davanti agli occhi dl chi si sofferma a leggere i nomi degli Eroi. PROGETTI DELL'ARCHITETTO FAGIUOLI Altra volta la figura di questo singolare architetto veronese fu da noi illustrata. E qui ci piace riprodurre alcuni suoi ultimi progetti. Così quello per il monumento a Battisti sul Doss Trento inaugurato come un tempio dorico circolare attorno ad un'ara. Costruzione ciclopica che potrà ricordarci degnamente l'epopea dell'Eroe trentino. Un secondo progetto è quello per il ponte dell'Accademia a Venezia. Tutti sanno quanto sia stato deprecato il ponte in ghisa che attraversa in quel punto il Canal Grande. L'architetto Fagiuoli ha pensato ad una nuova soluzione ideando un ponte di carattere schiettamente veneziano e sentito con molto spirito. Sulla sua idea si sono accese le discussioni e noi, riproducendo il progetto, lasciamo liberi i lettori di giudicare. Il terzo progetto si riferisce ad un albergo di Verona. Tra il Corso Vittorio Emanuele, la piazza Cittadella, la via Cittadella e la via Ghiaia, in un isolato ora occupato da povere casupole che debbono andare abbattute, sta per sorgere un vasto edificio, parzialmente adibito ad albergo, secondo un ottimo progetto dell'Architetto Ettore Fagiuoli. Le unite piante e la prospettiva, vista dal lato del Corso Vittorio Emanuele, ne mostrano i caratteri più salienti, senza che occorrano molti chiarimenti in proposito. Lo schema planimetrico mostra uno studio minuzioso ed ingegnoso di utilizzazione dell'area disponibile. La parte centrale dell'edificio è, come si è accennato, adibita ad albergo e contiene al piano terreno ampie sale di ricevimento e di rappresentanza, illuminate alcune da cavedii, altre da lucernari dall'alto; e talune di esse hanno il particolare ufficio di locali di esposizione o di riunione per viaggiatori di commercio. Su gran parte del perimetro si estendono negozi sulle vie. Nei piani superiori le ali sono invece suddivise in appartamenti d'abitazione, aventi accesso a loro, ma suscettibili d'essere in seguito organicamente riuniti ai locali dell'albergo. Vivace e movimentato l'aspetto esterno, in cui, con le altane felicemente collocate, le rientranze della linea terminale, il portone ampio e nobile (in cui ritornano belle reminiscenze veronesi della Gran Guardia), col ritmo opportunamente ottenuto tra gli elementi a robuste membrature architettoniche e quelli di semplice conformazione, spogli di ogni ornato, il Fagiuoli è riuscito ottimamente a risolvere il problema gravissimo, di cui solo gli architetti possono intendere la difficoltà, di dare forma d'Arte ad un edificio commerciale dalla grande mole, dai piccoli spazi ristretti, legati inesorabilmente alte esigenze della interna distribuzione, della utilizzazione pratica. G.G. CONCORSI BANDO DI CONCORSO PER LA DECORAZIONE MARMOREA E MUSIVA DELL'ABSIDE MAGGIORE DELLA CATTEDRALE DI S. GIUSTO IN TRIESTE. Il Municipio di Trieste bandisce un concorso nazionale fra gli artisti italiani per la decorazione dell'abside maggiore della Cattedrale di S. Giusto in Trieste. I concorrenti possono ottenere dal Municipio di Trieste (Ufficio tecnico, Via D'Annunzio 5, II) i grafici necessari, comprendenti anche il rilievo degli stalli, sopra ricordati, verso il compenso di Lire 10. Ai progetti giudicati migliori, in ordine di merito, saranno assegnati i seguenti premi: Primo premio L. 15.000; secondo L. 6.000; terzo L. 4.000. La consegna dei progetti che partecipano al concorso, dovrà avvenire, franco di spese, entro le ore 17 del giorno 30 aprile 1927 presso la Direzione del Circolo Artistico dl Trieste (Via del Coroneo 15). Copia del bando e dei grafici necessari è in visione presso l'Associazione dei Cultori di Architettura in Roma, via degli Astalli. C.O. CONCORSO NAZIONALE PER LA COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE MAGGIORE DI MILANO È' indetto un concorso nazionale per il progetto del nuovo Ospedale Maggiore di Milano. Chi intenda di partecipare al concorso dovrà far pervenire il progetto non oltre le ore 16 del giorno 30 luglio 1927 al seguente indirizzo: Consiglio degli istituti Opitalieri di Milano, Via Ospedale, 5. La Commissione Esaminatrice sarà composta di cinque membri, nominati due dalla Giunta Municipale di Milano e tre dal Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Agli autori dei progetti che fra i primi dieci classificati saranno stati dalla Commissione Esaminatrice dichiarati meritevoli di premio, saranno oltre al rimborso di spese di cui al patto seguente, assegnati per ordine di merito i seguenti tre premi, che non potranno essere suscettibili di divisione: Primo premio Lire 100.000; secondo Lire 70.000: terzo L. 50.000. Agli autori di dieci progetti classificati primi nella graduatoria di merito della Commissione Esaminatrice, sarà ad ultimazione definitiva del concorso assegnato un rimborso di spese nella misura fin d'ora fissata ed indivisibile di L. 20.000 per ciascuno dei progetti presentati. Una copia del bando sarà spedita gratuitamente a chi ne farà richiesta al Consiglio degli Istituti Ospitalieri, Via Ospedale 5, Milano. C. V. BANDO DI CONCORSO PER IL PADIGLIONE DELLE COLONIE ALLA FIERA CAMPIONARIA DI MILANO L'istituto Coloniale Italiano apre un concorso fra gli architetti d'Italia e delle Colonie per un padiglione permanente coloniale da erigersi alla Fiera Campionaria di Milano allo scopo di riunire in esposizione i prodotti delle nostre Colonie. Il padiglione, che sarà una costruzione in muratura di carattere stabile, avrà linee semplici e dignitose, intonate alla destinazione ed occuperà un'area di mq. 300 circa, In esso dovranno trovare opportuna collocazione sia i prodotti agricoli e manufatti delle Colonie sia una raccolta di fotografie artistiche delle varie regioni e di una serie di riproduzioni fotografiche e in gesso di quanto di più interessante è stato ritrovato negli scavi di Cirene, Leptis Magna ecc. Il fabbricato sarà a un piano (piano terreno), salvo in un punto dove il piano superiore conterrà un ambiente di mq. 40 circa, divisibile in due, ad uso del segretario e dell'amministrazione (consultazione). I concorrenti dovranno presentare i loro progetti contrassegnati con un motto allegando una busta sigillata recante all'esterno il motto e contenente nome, cognome ed indirizzo. Saranno aperte solo le buste corrispondenti ai progetti premiati. I premi sono: 1° premio L. 5000 2° premio L. 2000 Per l'esame e l'assegnazione dei premi sarà nominata una Commissione di tre membri tecnici, di cui due nominati dall'Associazione Architetti Italiani e Il Terzo aal presidente dell'Istituto Coloniale Italiano. L'I.C.I. non assume impegni di esecuzione. Avverte tuttavia a puro titolo di informazione che è sua intenzione procedere all'esecuzione dell'uno o dell'altro dei progetti premiati quando fra esso e l'autore intervengano necessari accordi di tempo e di compenso. I lavori dei concorrenti dovranno essere presentati all'Istituto Coloniale Italiano, Piazza del Quirinale, Palazzo della Consulta, Roma, non più tardi delle ore 17 del giorno 31 maggio 1927. L'Istituto Coloniale Italiano non accetterà che i documenti pervenutigli franchi di qualsiasi spesa alla sua sede in Roma. Di tutti i progetti presentati sarà fatta un'esposizione pubblica durante la quale saranno pronunciati i giudizi e conferiti i premi assegnati: i lavori esposti non potranno essere ritirati prima della chiusura dell'esposizione. Per altre informazioni rivolgersi alla Sede dell'Istituto Piazza del Quirinale, Palazzo della Consulta. NOTIZIE VARIE CONCORSO PER LE TERME LITTORIE, E PER UN'AMBASCIATA ALL'ESTERO Mentre ci riserviamo di dare notizia amplissima nel corpo della Rivista sull'esito di questo importante Concorso Nazionale bandito, com'è noto dalla Rivista del Popolo d'Italia informiamo che il Concorso stesso è stato aggiudicato in questi giorni. Per ciò clic, riguarda le Terme littorie il 1° premio è stato attribuito al progetto dell'arch. ing. Emilio Torres di Venezia (fratello di un nostro apprezzato collaboratore ordinario). Il 2° all'arch. civ. Oscar Prati di Roma. Il 3° al progetto detl'arch. Carlo Rava e ing. Mario Cavalle. Per ciò che riguarda l'arredamento di una Ambasciata il 1° premio è stato attribuito al progetto degli architetti Giov. Ponti di Milano e Tommaso Buzzi. GLI URBANISTI DI ROMA. In questi giorni si è ufficialmente costituito a Roma il gruppo degli Urbanisti. Foggiato sul tipo del Club degli Urbanisti di Milano, il gruppo di Roma ha per scopo di provocare con ogni mezzo l'interesse dei problemi di edilizia,- diffondendo e sviluppando la cultura urbanistica, affrontando direttamente problemi pratici, cercando di formare insomma una coscienza urbanistica, mantenendo anche il contatto con analoghe associazioni estere. A raggiungere questo scopo gli aderenti al gruppo si propongono anche di svolgere un programma di conversazioni e conferenze pubbliche con proiezioni nonché la formazione di una biblioteca sull'argomento. MANTOVA. - Una breve mia nota comparsa in uno dei numeri passati richiede una rettifica di una inesattezza incorsavi. Trattasi del ponte dl Mantova o, per dir meglio, di due ponti di Mantova da me confusi in uno soltanto. Il primo, magnifico ponte medioevale, posto in prossimità del Castello, fu purtroppo abbattuto dal Genio Civile due anni or sono e la sua sorte rappresenta la tipica espressione di quella barbaria tecnica ché ancora imperversa contro ogni opera di bellezza e di ricordo. Invece, del ponte del Molini il Municipio di Mantova domanda ora la trasformazione, che da ponte coperto e chiuso quale ora è, lo muti in un ponte aperto a libera carreggiata stradale; ed il provvedimento sarebbe di quelli per cui è ben difficile pesare le ragioni opposte: da un lato dell'interesse di una disposizione caratteristica nel paesaggio e della vita architettonica mantovana, dall'altro della intensa viabilità. Ed il Ministero della Istruzione più che opporsi tassativamente, ha creduto sospendere ogni opera, in vista dei grandi progetti di trasformazione del lago e quindi dei futuri mutamenti probabili negli allacciamenti stradali. La rettifica è doverosa in sé, ma lo è altresì nei riguardi del Comune di Mantova; una delle poche amministrazioni comunali italiane che è davvero cosciente del valore dei monumenti e dei ricordi, e che nel promuovere i restauri del meraviglioso palazzo ducale e del S. Sebastiano di Leon Battista Alberti (che S.E. Mussolini ha definito il più bello e grandioso monumento dedicato ai Caduti in Guerra) ha svolto opera benemerita, che va additata ad esempio ed a monito. G. GIOVANNONI. L'INAUGURAZIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE PER LE ANTICHITÀ E LE BELLE ARTI. Il risorto Consiglio superiore che sostituisce la Commissione centrale per le Belle Arti e che riprende la tradizione non ingloriosa della Giunta superiore per le Belle Arti, è stato inaugurato nello scorso dicembre con un forte discorso del Ministro Fedele che non appartiene alla solita vecchia retorica ufficiale, ma è denso d'idee vive e dà finalmente un saldo indirizzo programmatico alla politica italiana nel campo delle Belle Arti; giustamente definite come "la tradizione più grande e viva d'Italia, la nostra vera materia prima, il mezzo d'imperio maggiore che forse abbiamo mai avuto, del quale in tutto il mondo ritroviamo le traccie". La. difesa del nostro patrimonio artistico il restauro di consolidamento dei nostri monumenti più minacciati che salvi dal deperimento e dalla rovina sono stati oggetto dl ampie dichiarazioni da parte del Ministro che forse il primo tra tanti ha intesa la necessità dl seguire in questo un programma organico con severi e chiari criteri. " Occorre, egli ha detto a proposito delle opere d'arte, chiudere definitamente le porte al triste esodo delle opere e degli oggetti d'arte, specialmente d'arte decorativa che ora viene spogliando le nostre meravigliose città del loro più bel decoro". Ed occorre altresì valorizzare o far conoscere i nostri monumenti, le nostre ottime iniziative di scavo e di restauro. Quando si pensi che in Italia si svolgono oggi opere come gli scavi di Pompei e di Ostia, i restauri del palazzo Ducale e del S. Sebastiano dl Mantova la rilevazione delle colonne dei templi di Selinunte e di Girgenti, e quasi nessuno ne sa nulla, s'intende subito quali ragioni pratiche convergano con quelle ideali per promuovere una divulgazione almeno paragonabile a quella che si compie ad esempio per recenti scavi dell'Egitto. Per l'arte moderna il Ministro ha espresso la sua piena fiducia nel risultati del nuovo ordinamento della Scuola artistica secondo la riforma Gentile, ma ha insieme esposto il parere che sia in qualcosa necessario sveltire il macchinoso meccanismo didattico dando in esso più campo alle libere iniziative, al fecondo apporto delle Industrie artistiche. È poi necessario, egli ha aggiunto, che gli artisti si preparino alla nuova funzione imperialista che l'arte nostra deve avere, e che siano promosse non soltanto scuole, ma istituzioni di perfezionamento. "Soprattutto è necessaria la categorica imposizione dl un principio d'italianità. Chi copia dallo straniero è reo di lesa patria, come una spia che fa entrare il nemico dalla postierla!". Tra gli istituti di perfezionamento il Ministro ha menzionato il Pensionato artistico nazionale, che già egli ha riformato; ma egli invita il Consiglio ad esaminare se non sia più opportuno abolire i pensionati, trasformandoli in borse di studio o di viaggio. Quanto alle manifestazioni dell'Arte italiana all'estero, egli ha infine espresso il proposito di promuoverle sempre più, incoraggiando e difendendo architetti ed artisti Italiani- nei concorsi e nelle grandi manifestazioni internazionali, "affinché essi trovino fuori d'Italia vastii campi d'affermazione e vi riprendano l'antico cammino". Così con questa chiara visione dei principali problemi nazionali nel campo dell'Arte, dell'Architettura, dell'Archeologia, con questi saldi propositi di azione, i lavori dei Consiglio hanno avuto inizio degno e solenne, A noi non resta che a formulare l'augurio che tutta un'attività dinamica da parte del Governo, in questo vitale periodo in cui "secol s'innova" tenga dietro alle affermazioni. Dopo la battaglia della lira e quella del grano, giunge alfine la battaglia dell'Arte? BOLLETTINO BIBLIORAFICO GAETANO MINNUCCI. L'abitazione moderna popolare nell'architettura contemporanea olandese, con 241 Illustrazioni. Libreria di Scienze e lettere, Roma 1926. L'architettura della casa popolare olandese di oggi, attraverso le belle fotografie pubblicate da questa rivista, già il Minnucci ce l'aveva fatta conoscere; di essa pero conoscevamo più che altro la faccia, l'aspetto esteriore, quel tanto che poteva interessare noi Italiani per la sua novità e, oserei dire se non temessi di essere frainteso, per la sua stranezza. Ma la struttura intima, la impalcatura, la ragione economica e storica, l'organismo insomma di essa, ecco quanto Minnucci ci mostra nel suo libro: libro vero, da leggersi quindi e non solo da guardare. E il modo con il quale un popolo di appena 6 milioni di abitanti ha affrontato la sua non lieve crisi delle abitazioni e l'ha quasi risolta nella pratica avviandosi inoltre alla creazione di una nuova estetica della casa popolare, non è solo ciò che Minnucci ha voluto provarci con la seria ed accurata raccolta di diagrammi, leggi, documenti, piante e fotografie; e non è nemmeno la architettura della singola casa o del singolo architetto, l'architettura di Oud o di Dudòk o di Léklerk. Ma è piutto stouna idea più vasta più moderna; quella della funzione architettonica della singola casa come elementi di composizione di un insieme, quella che scaturisce da tutto il libro. In questa architettura, quella della singola casa si perde o, per meglio dire, si completa con quella dell'intera strada e questa a sua volta con quella dell'intero quartiere. La casa ha valore in quanto parte di un tutto e la sua estetica è a tutto subordinata: e questo principio non apre forse la strada a una nuova e più moderna concezione architettonica? Non ci trasporta forse verso la visione della città dei nostri tempi, dando un valore diverso e più sintetico all'architettura della casa, facendoci intravedere una possibilità di composizione più completa e più globale? La casa così è concepita "urbanisticamente" in un suo ambiente, per un dato quadro e quindi la composizione generale può risultate di elementi uguali fra loro e fissi, variamente disposti: la casa in serie insomma, e quindi più economica e più rapida a costruirsi. Il mostrarci chiaro questo indirizzo è, a mio avviso uno del più notevoli meriti del bel libro del Minnucci, e se potessimo avere, oltre a questa delle case olandesi, un analoga illustrazione di quelle tedesche e di quelle inglesi di questi ultimi tempi noi avremmo un magnifico materiale dì esperienze dal quale la nostra edilizia delle case popolati soprattutto quella dell'Italia settentrionale) potrebbe trarre ragioni di studio e di formazione. DUE LIBRI DI ALEXANDER KOCH 1000 Ideen kümsterlischen Ausgestaltung der Wohnung con 242 grandi illustrazioni Mk. 20.00. Farbige Wornraume der Neuzeit, 140 tavole a colori e in nero. Mk. 72.00. Ecco un editore completo, direi quasi perfetto: un editore quale lo vorrebbero tutti gli architetti è gli artisti: l'editore che non ai accontenta di stampare à di mettere in commercio un'opera, ma che invece , compone, anima. vive lui stesso l'opera accanto a quella dell'artista e la fa uscire elegantissima e perfetta dalla sua officina. Alessandro Koch è un'anima colta, entusiasta e convinta: egli stesso prende spesso la. penna e lancia articoli, critiche e polemiche, egli stesso sceglie le illustrazioni, le fotografie, i temi, gli articoli, gli argomenti; egli stesso infine bandisce degli interessanti concorsi (ne abbiamo già annunciato qualcuno in questa rivista) per disegni di mobili, di finestre, di decorazioni di tende, di tappeti, di ricami. E alla fine. di ogni anno raccoglie le tavole migliori pubblicate nelle sue riviste: Innen Dekoration Deutschen Kunst und Dekoration e Stiekerei und Spitzen e le unisce in eleganti volumi. E Tausend Ideen è uno di questi: mille idee per l'arredamento della casa, lo ha intitolato l'autore editore, e veramente mille idee ci mostrano la bella casa tedesca, ordinata, ricca e pur semplice con il suo profumo di Heim. Però in questa raccolta di fotografie, come in quelle di questi ultimi anni passati, pubblicate in Innen Dekoration, noi vediamo una fase di sforzo, di elaborazione, di idee, di selezione di temi per arrivare ad una espressione moderna, meno fastosa ma più significativa, della casa nostra: un tentativo per giungere al tipo ma che molte volte invece si ferma alla moda. La casa moderna, ecco quello che voleva darci Alessandro Koch e quello che attendevamo da tutto questo lavorìo; ed ecco quello che A. Koch ci mostra nell'altro suo ultimissimo libro "Farbige Wohnrume der Neuzei", interni di oggi, a colori. Non è più qui il tentativo faticoso di selezione attraverso la moda, non è più la casa sentimentale che si indugiava sul mobiletto Biedermeir, o su quello cinese o giapponese, o sulla rielaborazione di uno stile; ma non è più nemmeno la ricca casa borghese, sontuosa, massiccia, quasi presuntuosa, un po' esagerata e pesante; non è più nemmeno la casa rustica col mobile grezzo intagliato e dipinto, preso a prestito dai montanari tirolesi: tutto questo era bello, grazioso, ma era moda, era anche geniale e strano; ma non era tutto nostro, stabilmente moderno. La casa moderna, quella nella quale tra l'architettura esterna e quella interna vi è rispondenza e unità, semplice senza essere povera, raffinata nei materiali dei mobili senza essere preziosa, comodissima senza essere volgare, luminosa, ariosa, scintillante, riposante, è quella che A. Koch ci mostra attraverso gli acquarelli degli architetti tedeschi. Vi è abbondanza di poltrone ed una grande possibilità di sedere e di riposare le finestre sono larghissime e piene di fiori, pochi sono i mobili nella stanza ed in tutti il legno ed il metallo si esprimono con la piena, loro possibilità e bontà di materiali costruttivi (segreto di bellezza duratura). Si possono copiare i mobili ed i motivi di queste tavole? No, non è possibile, perchè motivi nel senso decorativo non ce ne sono o ce ne sono ben pochi; ma sono piuttosto le idee, che scaturiscono da quegli acquarelli, sono le nuove possibilità dei mezzi più semplici che ci vengono offerte dall'opera di Koch. E' insomma la casa moderna: cioè razionale, non barocca, semplice, fatta per essere vissuta e non per essere vista. E questa casa moderna che rinunzia volentieri a ciò che è superfluo, che non sacrifica alla moda, nella quale i mobili non sono staccati ma si fondono con l'architettura dell'ambiente, ci si presenta con la fissità del tipo: era quello di cui avevamo bisogno. Noi oggi non abbisogniamo della idea geniale e nuova, della "inventione" (queste si addicono a tempi di maturità architettonica). Ma piuttosto abbiamo bisogno dei principî semplici, dei tipi totalmente nostri, limitati magari nel numero, ma che ci servano da solida base per un domani che potrà permetterci il lusso della "inventione". Nel mostrarci questa possibilità di una casa in tal senso moderna, sta, secondo me, uno dei più grandi meriti dell'opera di A. Koch, ed è questo forse lo spirito che ha animato l'autore-editore nel creare un'opera così nitidamente perfetta ed unita. L'EDITORE A. KOCH, in occasione dell'inizio del anno di vita della sua rivista Deutsche Kunst und Dekoration, pubblica un numero speciale triplo, molto ricco di illustrazioni, nel quale tra l'altro sono illustrati i vetri veneziani di Venini, dei giardini dell'architetto Otto Froebels Erben di Zurigo ed alcuni mobili dell'arch. Griesser. Lo stesso editore ha raccolto in un volume di gran lusso (das Hous eines Kunstfreundes. Darmstadt 1926) le più belle fotografie della casa che l'arch. Fritz Breuhaus e molti altri artisti tedeschi gli hanno costruito. Notevolissime nel bel volume le pagine che illustrano speciali dettagli, come ad esempio i ferri battuti, le lampade, le balaustrate, il giardino. LE VIE D'ITALIA nel numero di Ottobre pubblica un articolo di Cesare Albertini su "I provvedimenti dei tecnici per la circolazione" nel quale sono riassunti brevemente con schemi e piante molli quesiti interessanti relativi al rapporto tra la rete stradale, e la circolazione. Questo articolo fa parte di una serie che l'Albertini scrive da tempo per divulgare i problemi dell'Urbanesimo. L.P. |
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