FASCICOLO VII - MARZO 1930
NOTIZIARIO
CORRIERE ARCHITETTONICO

I Padiglioni Italiani alla Mostra della Stampa di Colonia e di Barcellona

Dei Padiglioni che l’Italia fece a Colonia ed a Barcellona, parlarono ampiamente le gazzette, a suo tempo: e ne dissero in modo tanto lusinghiero, ed i giudizi furono tanto unanimi, che migliore consacrazione non si sarebbe potuto desiderate; consenso e plausi, del resto, tributati anche da quanti visitarono le due Mostre.
Merito, sopratutto, dell’architetto Giovanni Muzio e del pittore Mario Sironi, che a Colonia ed a Barcellona seppero dare all’ambiente loro assegnato un’impronta inconfondibile di quel gusto moderno che in Italia si fa ormai larga strada: prima, creando dell’architettura robusta e nostrana, rude, forse, ma avvincente; poi, inquadrandovi tutto il materiale esposto, in modo così allegro e simpatico ed intelligente, che meglio non si sarebbe potuto immaginare.
La struttura architettonica fu quasi la stessa, per le due mostre: ma diversamente composta, a Colonia ed a Barcellona, ebbe nuovi effetti dai differentissimi aspetti. Archi, vetrate, vetrine per libri e riviste, bassorilievi, furon tutti elementi che, nelle diverse collocazioni, acquistarono quasi differenti valori, sempre però piacevoli, piane e di immediato interesse.
Le fotografie qui pubblicate, ne sono la miglior prova: vi si scorge anche tutto il pregio ed il valore di una necessaria appariscenza, non sopraffatta da smodati richiami reclamistici, ma ovunque, ripetiamo, inquadrata e contemperata nell’insieme architettonico.
R. F.


Costruzioni dell’arch. Carlo Weidemeyer in Ascona

Ascona è un piccolo borgo sul Lago Maggiore, nel Canton Ticino. Nel bellissimo paesaggio si snodano con pittoresco disordine le casette dei pescatori coi loro tipici elementi stilistici dell’Architettura antica dell’Alta Lombardia. Ascona è un luogo remoto e tranquillo, trascurato dalle grandi correnti del turismo internazionale, ove ha scelto la sua dimora un piccolo nucleo di persone d’ogni paese, specialmente intellettuali, per lavorare o vivere in pace. Per qualcuno di cotesti nuovi abitatori del luogo, l’Arch. Carlo Weidemeyer, tedesco di Brema, ha costruito alcuni edifici modesti nell’aspetto, ma significativi. Del tutto moderni di intendimenti, essi sono tuttavia ambientati non tanto per similitudine obiettiva di forme, quanto per un’adesione di sensibilità architettonica più diretta e sostanziale.
La più importante delle costruzioni di Weidemeyer è il cosidetto Teatro San Materno, commessogli dalla danzatrice Charlotte Bara, la quale, volendo creare una sede stabile per la sua scuola, volle farsi ad Ascona una Casa la quale contenesse anche una sala per l’istruzione delle allieve ed un teatrino sperimentale per danze sia individuali che a gruppo.
La sala doveva essere costruita in modo che sul suo palcoscenico allestito con mezzi semplici potesse recitare un teatro da camera. La costruzione doveva inoltre ospitare alcuni alloggi di abitazione. La sala del teatro contiene duecento persone, con file di sedie progressivamente in salita, ed una piccola galleria, in maniera da poter servire nel suo complesso ai bisogni dell’istruzione. L’architetto soddisfece a questi requisiti mediante un podio facilmente smontabile, i cui elementi trovano posto sotto il palcoscenico; così la sala con le sue ampie finestre può servire anche di sala da esposizione. Le uscite di sicurezza prescritte dai regolamenti di polizia edilizia si aprono su un ballatoio che corte all’esterno lungo i fianchi dell’edificio. Il palcoscenico è profondo abbastanza per permettere danze a gruppi; viceversa, essendo dotato di tende a più colori, e di una adeguata installazione di luci, esso si presta benissimo a produzioni tecniche moderne.
Due appartamenti d’abitazione sono ubicati al primo piano: ognuno di essi è composto da una grande camera, da una stanza da bagno e da una cucina con fornelli elettrici. In caso di bisogno, a ciascuno dei due alloggi può essere aggiunta una camera più piccola; essi sono completamente indipendenti, ciò che si è ottenuto sfruttando abilmente la pendenza del terreno.
Dal punto di vista tecnico, la costruzione presenta caratteristiche interessanti, le fondazioni sono a platea generale di cemento armato. Le murature di pianterreno sono in pietrame calcareo cristallino locale. Quelle del primo piano ed i tramezzi sono in laterizio. Il soffitto della sala è composto di lastre di beton-scoria applicate a sostegni di ferro, ed il tetto piatto è formato di lastre Durotect, su travi di legno, ed è difeso dal caldo e dalle intemperie mediante isolatori in beton-scoria ed asfalto; l’esterno dell’edificio è dipinto in bianco-calce, secondo l’uso locale. Le inferriate esterne sono dipinte in rosso-cinabro.
È evidente dalle fotografie che presentiamo l’unità raggiunta dal progettista tra pianta ed alzato: le difficoltà inerenti all’ingranamento di complessi e diversi elementi distributivi e quelle derivanti dalla difficile altimetria del terreno, sono stati superati senza sforzo. La casa si adagia al colle, continua la linea delle scalee senza squilibri o distacchi, i volumi dalle forme serene, finiti da linee chiare e continue ci danno un senso di calma, di adeguatezza non comuni, e ci richiamano alla mente, come dicemmo dianzi, senza troppo accentuata similitudine formale, ma per simpatia di spirito ed intendimenti, certe fabbriche minori meridionali. Gli interni sono fini senza affettazione e suscitano sensazioni di benessere e di comodo.
Il Weidemeyer ha costruito ad Ascona altri edifici vari, ed ha compiuto dei restauri fra cui ricordiamo con piacere, quello della Casa Schönerwald, in cui un vecchio edificio a tetto, modestissimo, ebbe da lui l’aggiunta di alcuni elementi nuovi. Nell’insieme è risultata una cosa elementarissima, ma originale, in cui elementi architettonici caratteristicamente locali si sposano senza sforzo e con curiosa simpatia a forme moderne.
R. D. R.


SINDACATO NAZIONALE ARCHITETTI

PAGINE DI VITA SINDACALE


COSTITUZIONE IN SENO AL SINDACATO BELLE ARTI DELLA “SEZIONE DI DECORAZIONE AMBIENTALE”.

In seno al Sindacato delle Belle Arti si è costituita una sezione che comprende i professori di disegno architettonico che non hanno ottenuto l’iscrizione agli Albi.
Poichè questa sezione era stata denominata in un primo tempo: “Sezione di Architettura Decorativa”, definizione che poteva dar luogo a pericolosi equivoci, il Segretario Nazionale On. Calza-Bini ha creduto opportuno intervenire facendo modificare la denominazione anzidetta in quella di “Sezione di Decorazione Ambientale”.


CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI ARCHITETTI A BUDAPEST.

Dall’8 al 14 Settembre 1930 avrà luogo a Budapest il Congresso Internazionale degli Architetti organizzato dalla Sezione Ungherese del Comitato Permanente Internazionale degli Architetti.
Questo di Budapest è il XII Congresso Internazionale indetto dall’accennata organizzazione e fa seguito a quelli di Parigi. di Madrid, di Londra, di Vienna; di Roma e di Amsterdam.
In occasione di detto Congresso avrà luogo una Esposizione di Architettura alla quale parteciperanno anche gli architetti italiani organizzati dal Segretario Nazionale del Sindacato il quale, nella sua qualità di membro del Comitato Permanente Internazionale, presiederà la rappresentanza degli architetti italiani in seno al Congresso medesimo.


CONGRESSI INTERNAZIONALI DI EDILIZIA A LONDRA E A LIEGI.

Quest’anno avranno luogo due Congressi Internazionali di edilizia, e più precisamente a Londra nella seconda quindicina di Maggio il V Congresso Internazionale delle Costruzioni: ed a Liegi dal 1 al 16 Settembre il Primo Congresso Internazionale del Cemento Armato.
Daremo prossimamente notizie sui concorsi e sui partecipanti ai medesimi.


CONCORSI

CONCORSO PER LA TRASFORMAZIONE DELLA FU “CASA DEL POPOLO” DI ROMA.

L’Opera Nazionale Dopolavoro indice fra i giovani ingegneri ed architetti italiani che abbiano conseguito la laurea dopo l’anno 1918, un concorso per un progetto di riattamento e trasformazione della sala di Via Capo d’Africa in un teatro capace di mille posti a sedere.
Al progetto prescelto verrà corrisposto un premio di L. 5000, senza impegno alcuno per l’esecuzione. Nel caso di realizzazione del progetto, all’autore, oltre il premio, sarà corrisposta la percentuale di legge.
I progetti dovranno essere inviati alla Direzione Generale dell’Opera Nazionale Dopolavoro - Servizio Artistico Culturale - Via Capo d’Africa, 25, non più tardi del 20 aprile 1930-VIII contrassegnati da un motto che sarà ripetuto sulla busta chiusa contenente nome, cognome e indirizzo, certificato di cittadinanza italiana dell’autore e indicazione dell’Ateneo e dell’anno nel quale il concorrente ha conseguito la laurea.

BANDO Dl CONCORSO PER UN CARTELLONE ALLA COMPAGNIA DEGLI ILLUSI IN NAPOLI.

La Compagnia degli illusi intendendo di giovare alla maggiore diffusione della ripresa degli scavi di Ercolano, bandisce un Concorso fra connazionali per un cartellone murale che negli aspetti della dissepolta città o in maniera simbolica, illustri le alte finalità dell’impresa e il grande interesse che per gli studi, per l’arte e per la rievocazione della vita e della civiltà antica rappresenta Ercolano.

Tra le norme del concorso sono a notarsi le seguenti:

1. - Al concorso possono partecipare tutti gli artisti italiani anche se non residenti attualmente nel Regno.

2. - È concessa la massima libertà nel concepire e tradurre il soggetto che dovrà essere ispirato alla bellezza ed alla grandiosità dell’antica Ercolano.

3. - Ogni bozzetto dovrà essere contrassegnato da un motto che avrà a sua volta ripetuto su una busta chiusa contenente la chiara e precisa indicazione delle generalità e del domicilio attuale dell’autore.

4. - Ogni bozzetto eseguito su tela con qualsiasi tecnica ma tale da serbare caratteri del cartellone murale, dovrà essere montato su telaio normale senza cornice ed avere la dimensioni di m. 1 per 0,70.

5. - I bozzetti franchi di spesa dovranno pervenire non oltre le ore 24 del giorno 30 Maggio 1930 alla Compagnia degli Illusi, Rione Amedeo 48, in Napoli.

6. - I bozzetti saranno esaminati in modo inappellabile da una Giuria nominata dalla Compagnia degli illusi: i nomi dei componenti di tale Giuria saranno resi noti prima dello scadere del termine assegnato per l’invio dei bozzetti.

7. - Al bozzetto prescelto sarà assegnato un premio netto di lire diecimila. È in facoltà della Giuria non assegnare il premio nel caso che nessun lavoro sia ritenuto meritevole o non rispondente alle esigenze del concorso.

8. - Il bozzetto premiato diventerà esclusiva proprietà della Compagnia degli Illusi che ne avrà il diritto di riproduzione.

Per ulteriori schiarimenti rivolgersi alla Compagnia degli Illusi, Via Francesco Crispi 48 - Rione Amedeo, Napoli.


ESITO E NOTIZIE DI CONCORSI

IL CONCORSO PER IL PIANO REGOLATORE DI BOLZANO.

Il Segretario Nazionale del Sindacato Architetti, dietro invito della Presidenza della Confederazione, ha designato i sottosegnati architetti quali rappresentanti del Sindacato in seno alla Commissione giudicatrice del progetti presentati al Concorso per il Piano Regolatore di Bolzano:
S. E. Marcello Piacentini, Accademico d’Italia;
Arch. Duilio Torres, Segretario Regionale del Sindacato Architetti di Venezia.


PIANO REGOLATORE DELLA CITTÀ E DELLA MARINA DI PISA.

Il Podestà della città di Pisa comunica che il concorso per il Piano Regolatore della Città e della Marina di Pisa è definitivamente prorogato fino al 31 Maggio p. v.


IL GIUDIZIO PER IL CONCORSO DELLA CATTEDRALE DI SPEZIA.

Lunedì 24 Febbraio si sono iniziati i lavori della Commissione Giudicatrice per il Concorso della Cattedrale di Spezia, bandito, come è noto, da Mons. Giovanni Costantini, Vescovo di Spezia e Conte di Luni; i lavori, per l’importanza e la delicatezza del tema e per la larga partecipazione di concorrenti, si sono protratti tre giorni.
La Commissione era presieduta dall’On. Arch. Calza-Bini, Segretario Nazionale del Sindacato Fascista degli Architetti, ed era composta degli Architetti: Gustavo Giovannoni, Guido Cirilli, Luigi Marangoni da Ugo Oietti, dal Generale Cecchetti del Genio Militare per la Marina, dall’Abate Caronti Prof. di Liturgia, dall’Ingegnere Capo della Provincia di Spezia Ing. Cerilli e dall’Ing. Giuliani, Ingegnere Capo del Comune.
Dopo una lunga ed esauriente disamina dei progetti presentati la Commissione ha concluso i suoi lavori chiamando a partecipare al concorso di secondo grado i cinque concorrenti sottosegnati:

Arch. Tommaso Buzzi di Milano - Ing. Luigi Carlo Daneri di Genova - Architetti Brenno Del Giudice e Guido Cadorin di Venezia - Architetti Domenico Sandri e Vincenzo Pilotti di Roma - Arch. Giuseppe Vaccaro e Ingegner Emanuele Cito Filomarino di Roma.

La relazione dei lavori della Commissione è affidata a Ugo Oietti, e di essa sarà data comunicazione a suo tempo insieme al resoconto del concorso.

torna all'indice generale
torna all'indice della rivista
torna al notiziario