FASCICOLO II - OTTOBRE 1930
SZCZESNY RUTKOWSKY : Gli architetti italiani in Polonia, con 11 illustrazioni

Facendo seguito ad analoghi studi pubblicati nella nostra Rivista durante gli anni scorsi, presentiamo ai lettori un interessante articolo del dottor G. Rutkowski di Varsavia, sull’opera di architetti italiani svoltasi in Polonia a cominciare dal XII e XIII secolo, fino alla prima metà del secolo XIX. È importante sia ben noto l’incalcolabile contributo recato dalla fecondità artistica italiana, nelle sue epoche di fiore, alla creazione di opere belle in tutta Europa, vero seme fecondatore e suscitatore dell’esigenza estetica in paesi prima sordi, destinato ad agire qual lievito anche attraverso diversi sviluppi nel futuro.
N. D. R.

Nel «Dizionario degli architetti e dei costruttori polacchi e stranieri che lavorarono in Polonia» edito nel 1917 da Stanislao Loza figurano centinaia di nomi italiani. Naturalmente non sono tutti.
Le forme, gli ornamenti di alcuni dei nostri conventi, chiese e castelli del XII-XIII secolo rivelano irrefutabilmente la loro origine italiana. I nomi dei loro costruttori non è finora stabilito. Gli autori di molti altri fabbricati posteriori, specialmente in provincia e nelle piccole città, di cui sono perduti gli archivi o non furono finora esaminati, rimangono tuttora ignoti.
Del XIV secolo ci è rimasto il nome di Antonio De Rafia che costruì il palazzo comunale di Varsavia.
È possibile che l’Antonio Fiorentino che costruì nel 1410 la sinagoga di Cracovia sia stato lo stesso De Ralia.
I documenti del XV secolo ci parlano di un certo Lorco muratore, che si assunse la costruzione della chiesa della Vergine Maria nella città di Poznan, e di qualche altro nome di provenienza italiana.
Nel XVI secolo gli architetti italiani vennero in folla in Polonia al seguito della sposa di Sigismondo II, Bona Sforza; vennero poi chiamati dai re, dai magnati, dai dignitari della chiesa.
I più famosi di essi furono:

Bartolomeo Berecci nato in Val di Sieve (?) morto a Cracovia nel 1537. Egli giunse in Polonia nel 1517, lavorò alla costruzione del palazzo reale del Wawel a Cracovia, edificò nella Cattedrale cracoviana la Cappella del re Sigismondo e restaurò la cappella di S. Tommaso. Possedeva a Cracovia una casa sulla piazza del mercato, una fabbrica di mattoni e un podere. Egli portava il titolo di “murator regius ”.

Giovanni Maria Bernardoni, o Bernardonus. Nacque in Como nel 1541, morì a Cracovia nel 1605; costruì nel 1584 il collegio e la chiesa dei Gesuiti a Nieswiez (nell’estremo lembo della Polesia). Negli anni 1588-1595 costruì il collegio e la chiesa dei Gesuiti a Kalisz; nello stesso tempo restaurò la chiesa delle Brigidine a Danzica, e ricostruì la chiesa di S. Stanislao di Poznan. Prese parte alla costruzione della chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo a Cracovia, del convento e della chiesa in Kalwaria di Zebrzydow.

Francesco della Lora, o Lori. Nato a Firenze (?) giunse in Polonia nel 1509, morì a Cracovia nel 1516. Costruì nel Wawel il cortile delle arcate; due palazzi. Ricostruì le mura e i bastioni. Nel 1512 assunse i restauri e le modificazioni della chiesa di S. Stanislao a Skalka.

Bernardo Morandi. Fu negli anni 1578-1599 architetto del cancelliere Zamojski. Costruì per questi un'intera città (Zamosc) che è conservata tuttora quasi immutata.

Giovanni Maria Patavini detto il Mosca. Il suo vero nome era verosimilmente Fabricci. Nato a Padova (?), morto nel 1573 a Cracovia. Architetto, scultore, medaglista, discepolo di Agostino Zoppo. Lavorò in Polonia dal 1550. Nel 1552 costruì l’Altare-Ciborio per la chiesa della SS. Vergine di Cracovia. Negli anni 1556-1559 ricostruì Sukiennice sul mercato di Cracovia. Si accinse alla costruzione del palazzo vescovile. Sono opere sue le tombe dei vescovi Tomicki, Chojenski, Ganrat che si trovano nella Cattedrale di Cracovia. Lavorò anche nelle città di Gniezno, Krosna e Tarnopol.

Paulus Romanus, murator italicus. Nel 1580 costruì sul mercato di Leopoli la casa del Korniakt; nel 1582 la sinagoga di Nachmarowicze. Lavorò a Leopoli alla costruzione della chiesa ortodossa “Woloska”, alla chiesa dei Bernardini e a quella di Tutti i Santi, partecipò ancora alla costruzione del convento dei Benedettini. Mori a Leopoli nel 1616.

Giovanni Battista Quadro, nato a Lugano. Negli anni 1550-1560 costruì il palazzo del Comune e molte altre case sul mercato e sul Nuovo Mercato di Poznan. Nel 1550 costruì il palazzo vescovile a Krob: nel 1559 la cappella, e nel 1575-1576 un grande altare e la cappella funeraria per il vescovo Konarski nella Cattedrale di Poznan. Morì nel 1590 o nel 1591. Possedeva in Poznan una casa propria e aveva fondato in quella città una fabbrica di mattoni e dei bagni pubblici.

Vincenzo Scamozzi, 1552-1616. Costruì verso il 1580 il castello di Zbaraz di cui lasciò i piani e le descrizioni nel suo libro “Dell’idea dell’architettura” (Venezia 1616).

Giovanni Cini de Senis, costruttore e scultore: lavorò con Bartolomeo Berecci e Giovanni Maria Padovano. Giunse in Polonia nel 1518. Edificò i sarcofaghi delle regine Barbara Radziwill e Elisabetta, nella Cattedrale di Cracovia. Nella Cattedrale edificò la cappella mortuaria di Wojciech Gasztold. Nel 1545 si assunse la costruzione della volta della Cattedrale di Wilno. Morì nel 1565.

Bernardo Zenobio, romano. Negli anni 1534-1536 riedificò dopo l’Incendio la Cattedrale di Wilno.

Nel secolo XVII si distinsero:

Giuseppe Bellotti, o Beloti, o Belotti. Nel 1668 si trovava già a Varsavia. Costruì per il re Giovanni Sobieski negli anni 1682-1690 il palazzo di Willanow, e negli anni 1683-1689, il palazzo dei conti Krasinski. Con Giuseppe Piola costruì la chiesa dei PP. Paolini (finita nel 1717). Nel 1683, in memoria della vittoria sotto le mura di Vienna, elevò a sue spese una statua della Vergine sulla via Krakowskie Przedmiescie di Varsavia. Morì nel 1708.

Giovanni Battista Ghisleri, o Ghislero, nato a Roma nel 1600 e ivi morto nel 1672 “architector regius” di Sigismondo III, Ladislao IV e Giovanni Casimiro. Cominciò nel 1655 la costruzione della chiesa delle Carmelitane Scalze. Si attribuisce a lui la cappella del Salterio nella Cattedrale di Cracovia.

Antonio Soleri, “costruttore reale”. Negli anni 1689-1691 lavorò alla costruzione del Palazzo della Repubblica di Varsavia. Con Giuseppe Fontana edificò la chiesa, il convento, e l’ospedale del PP. Fatebenefratelli. Sotto il regno di Augusto III diresse la costruzione del palazzo reale. Lavorò inoltre alla costruzione della chiesa del Francescani di Varsavia ed esegui i piani per la chiesa dei Piaristi.

Francesco Solari, costruì nel 1686 la chiesa della Visitazione di Cracovia e negli anni 1682-1703 diresse la costruzione della chiesa di S. Anna.

Giovanni Succatori, “architector regius” negli anni 1622- 1642 eresse la chiesa e il convento dei Carmelitani a Bielanach, vicino a Cracovia.

Costante Tencalla, “architector regius” eresse a Varsavia nel 1645 il palazzo Koniecpolskich attualmente palazzo del Consiglio dei Ministri.

Giovanni Trevaro, o Trevari, o Treue, nato a Lugano. Nel 1603 diresse i lavori del Wawel di Cracovia. Nel 1619 lavorò alla costruzione della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Cracovia. Eresse il catafalco per il principe ereditario Alessandro.

Giovanni Zavr, o Zaora, o Zaoro. Disegnò i piani per la costruzione della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Vilno (edificata negli anni 1668-1684).

Nel secolo XVIII si ricordano:

Bernardi, nato (?). Costruì negli anni 1744-1762 a Leopoli la Cattedrale dei greci di S. Jura.

Gaetano Chiaveri, nato a Roma nel 1689, morto nel 1770. Fu architetto del re Augusto III. Nel 1740 disegnò i progetti per la ricostruzione del Palazzo Reale di Varsavia. Un libro di schizzi che di lui è rimasto si conserva nel Gabinetto dei Disegni del Museo di Dresda.

Pompeo Ferrari, o Ferrarius. Nel 1704 fece per il re Giorgio Leszczynski il progetto per la costruzione della cappella di Rydzyn. Nel 1714 costruì a Obrynck una chiesa, e negli anni 1726-1736 la chiesa e la casa della congregazione dei PP. Filippini nella città di Gostyn. Negli anni 1720-1730 edificò nella Cattedrale di Gniezno la cappella per la famiglia Potocki; nel 1732 finì la costruzione del palazzo vescovile di Poznan. Morì nel 1736.

Antonio Fontana, “costruttore della repubblica”. Negli anni 1726-1730, secondo i piani di Giuseppe Bellotti, costruì a Varsavia una delle due torri della chiesa di S. Croce, negli anni 1753-1757 ultimò la costruzione della seconda. Negli anni 1754-1757 edificò l’ospedale del Bambin Gesù. Con Domenico Merlini lavorò alla costruzione del palazzo nel parco di Lazienki e alla sistemazione della piazza del Castello. Fece la decorazione della Sala di Marmo al Castello Reale.

Giuseppe Fontana. Nel 1728 edificò con Antonio Solari il chiostro e la chiesa dei PP. Bonifrati a Varsavia. Lavorò alla costruzione della chiesa dei PP. Francescani e del palazzo Kazimierowski.

Suo figlio, Giovanni Fontana fu “costruttore reale” e colonnello dell’esercito polacco. Edificò nel 1749 la cappella e l’ospedale di S. Rocco. Negli anni 1763-1767 edificò le due sacristie della chiesa di S. Giovanni a Varsavia, e sulla Montagna del Calvario, nei pressi di Varsavia la chiesa dei PP. Bernardini. Nel 1764 ottenne il titolo di nobile polacco.

Domenico Merlini nato a Brescia nel 1731 morto a Varsavia nel 1797. Giunse in Polonia nel 1768. Nel 1773, dopo la morte di Giacomo Fontana ricevette il titolo di “costruttore reale”. Ricostruì nel 1782, il palazzo della Repubblica distrutto da un incendio. Negli anni 1781-1784 costruì la chiesa dei PP. Bernardini e negli anni 1786-1789 il palazzo di Krolikarnia e di Jablonna, nei pressi di Varsavia. Negli anni 1784-1788 lavorò alla costruzione del Palazzo Reale di Lazienki e prese parte alla ricostruzione del Castello Reale fortemente danneggiato da un incendio; fece inoltre il progetto per la Biblioteca del Castello. Nel 1789 restaurò una parte del Palazzo del Wawel di Cracovia.

Giuseppe Piola, “architetto reale”. Costruì con Giuseppe Bellotti, negli anni 1707-1719 la chiesa dei PP. Paolini di Varsavia.

Francesco Placidi. Negli anni 1719-1728 edificò la chiesa dei Missionari a Stradomia (Cracovia). Nel 1759 progettò l’elevazione della chiesa dei Bonifrati a Cracovia; costrui la chiesa di Kozienice, la cappella del Palazzo Reale di Varsavia. Egli è probabilmente l’autore della Chiesa della Visitazione di Varsavia costruita negli anni 1728-1761.

Giovanni de Sacco, nato a Verona, “architetto reale”. Restaurò a Grodno il castello e il palazzo “Horodnica”. Diresse una scuola dei costruttori. Edificò moltissimo nelle provincie orientali. Ottenne il titolo di nobile polacco nel 1775.

Bonaventura Solari. Nel 1779 edificò il Teatro Nazionale e due case demaniali, a Varsavia. Nel 1789 costruì la sopraelevazione occidentale nella Cattedrale di Poznan. Ottenne il titolo di nobile polacco nel 1775.

SECOLO XIX.

Antonio Corazzi, nato a Livorno nel 1792, morto a Firenze nel 1877. Nel 1815 finì gli studi nell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Giunse a Varsavia nel 1818; nel 1820 edificò il palazzo Staszic, nel 1824 il ministero del Tesoro. Negli anni 1828-1830 edificò la Banca Polacca, negli anni 1825-1833 il Gran Teatro, il ginnasio di Plock, Siedlce, Suwalkach e numerosi edifici pubblici e case private. Ritornò a Firenze nel 1845.

Francesco Maria Lenci, nato in quel di Roma nel 1799 morto a Varsavia nel 1871, finì gli studi all’Accademia di S. Luca di Roma. Nel 1830 ricostruì la chiesa di Pempow. Negli anni 1836-1840 restaurò la cappella “d’oro” nella Cattedrale di Poznan; nel 1846 costruì la casa ospitale di Sewerynow, nei pressi di Varsavia, il palazzo di Zameczek, il castello di Zagorzanach e il palazzo di Miedrzyrzecz. Edificò inoltre l’ospedale di Dabrowa e molte altre costruzioni. Suo figlio Witoldo Lenci nato a Varsavia nel 1828, morto nella stessa città, nel 1892 si polonizzò completamente ed appartenne all’architettura polacca.

Enrico Marconi, nato nel 1848 a Varsavia e ivi morto nel 1915 fù fra gli architetti più noti ed anch’egli fu completamente polonizzato. Negli ultimi cinquant’anni, col crescere delle forze artistiche nazionali l’emigrazione degli architetti italiani cessò completamente.

Questi pochi nomi, le date, le poche fotografie che son riuscito a raccogliere, attirano la nostra attenzione sul fatto, che in tutte le provincie polacche son seminate innumerevoli opere, spesso veri capolavori, dovuti alla collaborazione italo-polacca. Gli edifici progettati dagli italiani per i nostri re, magnati, nobili, borghesi, per i nostri dignitari della chiesa, e costruiti dagli artigiani e operai polacchi sono il felice prodotto dell’invenzione italiana, del buon gusto e dell’operosità polacca.
Le chiese, i palazzi, gli imponenti teatri, le scuole, le case magnifiche, le ville che abbelliscono le nostre città sono una pagina d’onore nella storia dell’architettura italiana.
Esse si impressero profondamente nella nostra sensibilità e furono la base della nostra cultura artistica, essendo nello stesso tempo, il legame possente che unisce la nostra giovane nazione alla latinità eternamente rinascente. “Gli architetti italiani in Polonia” non è il tema per un corto articolo, ma per un opera in parecchi volumi, illustrata da centinaia di fotografie, piante, disegni, che dovrebbe essere edita contemporaneamente in italiano e in polacco.
SZCZESNY RUTKOWSKI

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