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Notiziario |
CORRIERE ARCHITETTONICO IL PALAZZO DEL BANCO DI SICILIA IN SIRACUSA
L'Ing. Ernesto Suardo in questo suo lavoro, ha saputo togliersi dai
soliti schemi convenzionali ed ha fatto una cosa liscia, piana, espressiva
per virtù di linea.
IL PRIMO CONGRESSO NAZIONALE DI STUDI ROMANI Il 21 Aprile u. s. si è inaugurato in Roma nel palazzo dei Filippini
alla chiesa Nuova, il primo Congresso Nazionale degli studi Romani sotto
la presidenza di S. Eccellenza P. Fedele, Ministro della Pubblica Istruzione
e di S. Ecc. L. Spada Potenziani, Governatore di Roma. A. Maiuri - Contributi allo studio dell’ultima fase Edilizia Pompeiana: A. Annoni - Avanzi e traccie della Milano Romana - Ricerche e ritrovamenti - La loro valorizzazione nel fervore urbanistico odierno; A. Calderini - Gli scavi d’Aquileia; P. Barocelli - Restauri dei monumenti Romani di Aosta; I. Sgobbo - Terme Flegree ed origine delle terme Romane; S. Aurigemma - L’arco di Marco Aurelio a Tripoli. Nella sezione medioevale riuscì interessante sotto l’aspetto
storico-architettonico specialmente la comunicazione del Prof. Giovannoni
sul programma per una serie di indagini nelle Chiese medioevali di Roma. Giuseppe Caffarelli: Urbanistica Romana. E. Del Debbio e P. Aschieri: Le costruzioni moderne nella zona di ampliamento della città. G. Ventori e O. Boni: Direttive sull’ambientismo edilizio nelle vecchie città. L. Piccinato: Concetti e linee fondamentali per un piano regolatore di Roma. Alberto Calza Bini: Costituzione di un centro dl studi urbanistici in Roma. E. Negri La scuola Romana degli architetti e l’opera della Associazione Artistica fra i cultori di Architettura. V. Testa: a) La costruzione di un “quartiere lineare” in Roma; b) Disciplina delle costruzioni nei quartieri centrali e nelle zone di ampliamento. G. Giovannoni: La sistemazione del quartiere del Rinascimento. D. Barbieri: Il cozzo delle diverse tendenze nell’odierno risveglio degli studi urbanistici in Roma. G. Pecori: Canoni di igiene da osservare nella sistemazione del vecchio nucleo cittadino. L. Marci: Le rivelazioni statistiche in sussidio dell’urbanistica Romana. M. Settimi: Le tecnica delle strade nell’attuazione del piano regolatore di Roma. O. Iacobini: La sistemazione e la costruzione delle grandi linee di accesso alla capitale per migliorarne le comunicazioni ferroviarie. U. Vallecchi: Ragioni e scopi di un sistema sotterraneo di rapidi trasporti pubblici a Roma. Dopo ampie e fervide discussioni furono proposti e votati sui vari argomenti trattati i seguenti principali ordissi del giorno: I° ORDINE DEL GIORNO La sezione “Era contemporanea" fa voto perchè nella riforma della legge relativa alle espropriazioni per casi di pubblica utilità e dei piani regolatori si tenga conto: a) della necessità che sia esplicitamente affermato il principio che I piani regolatori debbano prevedere non solo le sistemazioni imposte da ragioni dl viabilità ed igiene, ma anche quelle imposte da ragioni di estetica convenientemente dimostrate b) che sia data facoltà alle amministrazioni comunali di potere, sotto l'osservanza di speciali cautele, imporre anche all’infuori delle prescrizioni del piani regolatori, Il risanamento di determinati isolati per ragioni di igiene e di pubblico decoro, facilitando, ove occorra, la costituzione del consorzio tra i proprietari interessati e consentendo la espropriazione ove questi non provvedano; c) che sia data facoltà alle amministrazioni comunali di regolare per zone le nuove costruzioni specialmente nei piani dl ampliamento; d) che anche al di fuori dei limiti di piano regolatore possa essere disciplinata e vincolata da speciali norme la costruzione di speciali edifici che non abbiano carattere strettamente rurale, specie ove si presume che possano costituire il nucleo di nuovi sobborghi, nel qual caso devano preventivamente essere assicurate con particolari convenzioni, la costruzione delle strade e il funzionamento dei pubblici servizi; e) che con speciali procedure possa essere sollecitata la definitiva approvazione dei piani regolatori deliberati dalle amministrazioni comunali, giungendo, ove occorra, al coordinamento di tutti gli organi di controllo stabiliti dalla legge; f) che nel nuovi piani regolatori sia esplicitamente ammessa la facoltà
di fissare le aree occorrenti per gli edifici pubblici e di uso pubblico
(mercati, scuole, alberghi, teatri, chiese) 000clo’e quelle per
i campi sportivi e per i parchi e giardini. II° ORDINE DEL GIORNO La sezione "Era contemporanea", udite le comunicazioni sui piani regolatori e sull’ampliamento e sviluppo della città di Roma fa voto: a) che Il Governatorato di Roma possa avviare e disciplinare la costruzione di nuovi nuclei lungo la via Ostiense per prolungare l'urbe fino al suo mare, provvedendo senza indugio alle espropriazioni di tutte le aree fiancheggianti detta via, giusta le disposizioni vigenti in materia: b) che anche lungo le altre vie consolari, la disciplina delle nuove costruzioni sia mantenuta con assoluta fermezza allo scopo di far cessare la sconcio delle costruzioni abusive, e comunque non rispondenti alla dignità e al decoro di Roma; c) che il Governatorato sia posto in grado, con disposizioni legislative e con larghi mezzi finanziari, di procedere alla espropriazione ed acquisto di grandi zone alla periferia anche oltre ai limiti di piano regolatore, e ciò non solo per imporre con sicuri mezzi la disciplina delle costruzioni, ma anche e sopratutto per assicurare all’amministrazione un vasto demanio di aree, ricchezza e riserva per la città futura; d) che tanto per le espropriazioni di fabbricati da demolire per opere di piano regolatore e di risanamento, quanto per la espropriazione di aree fabbricabili o semplicemente agricole, sia sostituito al criterio attuale della legge per Napoli, quello del pagamento dell’equo prezzo, determinato in base al reddito effettivo degli immobili, e ciò allo scopo di dirimere tutte le controversie che ritardano l’attuazione delle opere di piano regolatore. f.to. CALZA BINI III° ORDINE DEL GIORNO Preso atto delle dichiarazioni fatte dal suo Presidente, che cioè l’amministrazione governatoriale non ha preso alcuna deliberazione per introdurre nel piano regolatore in corso di approvazione varianti intese ad adottare l’una più che l’altra soluzione presentata, sia pure da artisti di gran valore, per la sistemazione anche parziale di zone costituenti il così detto centro di Roma, la sezione esprime il voto: che nessuna di tali varianti sia presa in considerazione se non tiene conto delle condizioni sotto indicate, e cioè: a) Rispetto degli edifici di carattere monumentale o che costituiscono preziosi ricordi del passato, a qualunque epoca essi appartengono; b) Rispetto non solo degli ambienti in cui tali monumenti sono creati, ma anche di quegli ambienti che costituiscono la caratteristica dl determinati quartieri. e) Opportunità di conciliare tale rispetto con la necessità talora assoluta di creare tagli rispondenti alle cresciute esigenze della vita moderna. f.to: CANONICA
La sezione “Era contemporanea” convinta che lo sviluppo
edilizio, ampio e degno della nuova Roma, che esprima veramente l'Era
fascista, debba volgersi ad avviare la città a divenire una grande
metropoli moderna rispettando il carattere storico artistico del vecchio
abitato che ne afferma la continuità unica al mondo; f.to: GIOVANNONI
La sezione “Era contemporanea” preso in esame il vastissimo e grave problema delle comunicazioni in Roma, in rapporto alla necessità di salvare la fisionomia stradale ed estetica cittadina, la voti perchè il progetto della Metropolitana e delle comunicazioni rapide con la periferia venga al più presto eseguito, per conseguire il doppio scopo di salvare il volto di Roma, evitando tagli e demolizioni in superficie e dl fornire la città di quel rapidi e larghi mezzi di traffico, necessari alla sua vita attuale e al suo futuro sviluppo. f.to: VENTURI MOLAIONI
Udita fa relazione Calza Bini per l’istituzione di una Unione Corporativa con sede in Roma per la diffusione e l’applicazione delle teorie urbanistiche; la sezione fa voto che l'Unione sia al più presto un fatto compiuto e dà mandato al presidente della sezione e al relatore in rappresentanza anche dei Sindacati Fascisti, di prepararne l’attuazione. f.to: SETTIMI
N. D. R. IL PIANO REGOLATORE DELLA ZONA INTERNA DI ROMA VOTO DEL COMITATO “STORIA ED ARTE” In seguito a studi attualmente in corto presso t’ufficio tecnico del Governatorato, interessanti il piano regolatore di alcune zone interne della Città, il Comitato “Storia ed Arte” ha emesso il seguente Ordine del Giorno; Il Comitato “Storta ed Arte”, letto l’articolo “l’Opera
del Governo Fascista per Roma” pubblicato nel “Capitolium”
del marzo u. s.; Ritiene infatti il Comitato, che l’intendimento dl demolire gran
parte dell’abitato attuale, conservandone solo taluni maggiori
segnacoli, in quei Rioni a ponente del Corso Umberto che più
conservano l’aspetto dato dalla “vita murale costruita e
nutrita dai secoli”, se può ora dare ad un primo sguardo
una effimera illusione di grandezza, si risolverebbe nella realtà
in una iattura gravissima ed irreparabile per le due espressioni concrete
del passato e dell’avvenire di Roma, che mai come oggi debbono
apparirci congiunte in un pensiero solo ed in un unico destino. Il Comitato “Storia ed Arte” vede pertanto convergere dalle
ragioni della modernità e da quelle della religione di Roma i
criteri di un ben diverso programma se non si voglia ripetere ed aggravare
l’errore (forse allora inevitabile) che fu commesso in Roma dopo
il 1870, quando si volle entro la vecchia città inserire la nuova,
e se non si vogliano emulare gli scempi remoti o prossimi compiuti in
tante città italiane come Firenze, Bologna e Padova. Per tale
programma quei vecchi quartieri della Città, che più son
ricchi di memorie e d’arte e che la configurazione stessa naturale
ed edilizia pone quale nocciolo interno lontano dalle grandi comunicazioni,
dovrebbero rimanere il più possibile immutati e solo traversati
da quelle pochissime arterie nuove indispensabili a canalizzare il traffico
interiore, solo migliorati da spiccioli provvedimenti di diradamento,
di restauri, di liberazione di monumenti dalle loro contaminazioni.
Piazze e vie grandiose potrebbero se mai essere aperte non entro ma
accanto a questa tranquilla zona di carattere, ad esempio in quella
parte a levante del Corso Umberto in cui è molto meno intenso
il valore ambientale romano e ove la vita può direttamente congiungersi
coi quartieri dell’ampliamento, cioè con le vere adatte
zone di nuova fabbricazione, audacemente lanciate tra il verde dei parchi
fino all’anfiteatro dei monti che circondano Roma.
Con Pio Piacentini, spentosi in Roma nell’aprile scorso fra l’universale
compianto di quanti lo amarono come uomo e come artista, l’Architettura
Romana e Italiana perdono una delle poche figure che costituiscono fortunata
eccezione nel grigio periodo trascorso: quello dei primi cinquant’anni
di Roma Capitale. * Pio Piacentini ebbe aperta la sua vita d’artista dalla vittoria
di un pubblico concorso bandito nei primi anni di Roma Capitale, per
la costruzione del Palazzo dell’Esposizione in Via Nazionale,
la cui nobiltà anche oggi è viva e apprezzata. Vinse poi
il secondo premio nel concorso del Monumento a Vittorio Emanuele II
assieme allo scultore Ferrari; quindi ancora il secondo premio nel concorso
del Palazzo per il Parlamento al Messico. Roma gli deve alcuni dei più
importanti edifici privati dell’epoca, come il Palazzo dei Duchi
Sforza Cesarini al Corso Vittorio Emanuele. In collaborazione col Podesti
disegnò il frontone meridionale della Galleria sotto il Quirinale.
In collaborazione col figlio Marcello negli ultimi anni costruì
la Villa Berlingeri al Viale Regina Margherita, e la nuova Sede del
Banco di Roma, al Corso Umberto. P. M. ERRATA - CORRIGE. - L’Arch. Paolo Mezzanotte ci prega pubblicare
quanto segue: |
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