FASCICOLO IX MAGGIO 1927
LUIGI PICCINATO: Giardini moderni, con 39 illustrazioni
Come l’architettura e le arti decorative di oggi stanno cercando la propria strada (e forse non sono lontane dalla mèta) attraverso la chiara espressione e la netta valorizzazione dei nuovi materiali, non rifuggendo dai legami delle necessità pratiche della vita ma anzi accettandoli in pieno, così anche l’arte del giardino non tende solo alle trasformazioni formalistilistiche accennate più sopra, ma anche a quelle intrinseche dell’organismo del giardino stesso.
Fino a pochi anni fa il giardino era solo un complemento estetico della casa; occupava un posto allo stesso livello della quadreria di famiglia: qualche cosa che si andava a guardare e che rispondeva solo in minima parte a delle ragioni di vita pratica.
Trovavano posto quindi in esso fiori e piante solo ornamentali, fontane, sedili e balaustrate decorative.
Oggi invece l’area di un giardino è una cosa troppo preziosa perchè non la si debba utilizzare più praticamente; di qui la tendenza odierna di fondere quasi l’orto con il giardino facendo accettare a questo arbusti fruttiferi, ortaggi, fin qui relegati nell’orto quasi perchè inferiori di grado.
Anche la vita sportiva di oggi ha chiesto al giardino un tributo: e sono pochi oggi i giardini d’Inghilterra o di Germania che non abbiano il campo per il tennis o il prato per il golf o per il croquet.
Frequentissimi sono pure i recinti riservati esclusivamente ai bambini, con fosse di sabbia per giocarvi; e le fontane decorative si trasformano in vasche da bagno all’aperto ed i padiglioni architettonici in spogliatoi per il bagno di sole da prendersi sul prato cintato da alte siepi o sulla apposita spianata di sabbia.
Questi bagni all’aperto, diffusissimi nelle ville e nei giardini pubblici della Germania e dell’America, costituiscono già di per sè un elemento capace di dare una nuova fisonomia ad una parte del giardino stesso.

In questa ricerca di una espressione di vita moderna nel giardino, l’Italia ci apparisce forse più lenta e più legata alle antiche tradizioni.
Anche la Francia fa sforzi per staccarsi dai vecchi tipi ricchi di partèrres alla Le Nôtre, o dai tipi spagnoli: il suo sforzo però in generale è rivolto più alla ricerca del dettaglio nuovo anzichè a quella della forma nuova.
Più libera ci apparisce la Germania che, con i suoi architetti specialisti, sta realizzando un giusto equilibrio tra il formalismo settecentesco e il naturalismo della reazione romantica e trova in questa fusione l’espressione organica del giardinofrutteto moderno.
L’Inghilterra sta liberandosi dal suo romanticismo e (come anche l’America del Nord) cerca di dare un assetto più organico ai suoi parchi, mentre fino a pochi anni fa il Formalgarden era relegato in un angolo, come un dettaglio curioso.
Nel Nord America sono presenti, come nell’architettura minore, le due correnti: classica e romantica; ma esse trovano nella flora locale nuove espressioni, nuovi motivi, nuove risorse; e le ville all’italiana o alla spagnola, in California, nella Florida e nel Messico hanno saputo dar vita caratteristica al “patio”, cuore della casa, animato da vasche di maiolica policroma, ombreggiato dai portici pieni di comodi mobili, delizioso luogo di soggiorno rappresentante quello che nella casa tedesca di oggi è la Halle e quasi quello che nella antica casa italica era il peristilio.
Del resto più che al grande giardino della villa sontuosa, è al piccolo pezzetto di terra del modesto villino che debbono esser rivolti gli sforzi dell’architetto affinchè non rimanga quello che è stato fino ad oggi: una ridicola caricatura con cento qualità diverse di fiori, con vialetti insulsi ed inutilmente tortuosi intorno ad aiuole, quadre, tonde, a rombo, a cuore..... tutto questo raccolto in pochi metri quadri di terreno intorno ad una fontanina senza acqua.
Una limitata scelta di fiori, un po’ di prato, qualche buon arbusto fruttifero e qualche bell’albero italico sempreverde che stenda i suoi rami benevoli sopra un posto di riposo, possono bastare per dare carattere ad un piccolo giardino.
Anche qui, come nell’Architettura delle nostre case, occorrerebbe tutti i giorni una lezione di umiltà, di modestia, di buon gusto, più che una lezione di genialità architettonica, ed è forse la strada della semplicità quella che ci porterà ad avere nei nostri piccoli giardini una oasi verde utile, da viversi veramente, anzichè una miniatura inutile di un gran parco.
LUIGI PICCINATO
Piccola Bibliografia sul giardino moderno.

VERA A. Le Jardin noubeau Paris 1909.
MAASZ H. Wie baue und pflanze ich meinen Garten München 1918.
MAASZ H. Kleine und grosse Garten Lübek 1926.
MUTHESIUS und MAASZ Landhaus und Garten München 1919.
MAWSON The art and craft of the garden making London 1926.
THE STUDIO Modern gardens British and Foreingn London 1927.

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