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NOTIZIARIO |
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO
I. STÜBBEN - Der Städtebau. Dritte Auflage I. M. Gebhardts verlangin Leipzig - 1924. Noi stiamo assistendo da sette anni, allo svolgersi di una immensa attività edilizia tesa a ingigantire e a trasformare le nostre città. Tutti i più gravi problemi delledilizia e si sono parati innanzi al nostro cammino; ma ben pochi di essi li abbiamo risolti, molti invece, e la maggior parte, li abbiamo superati senza affrontarli, senza porli, negandoli insomma. LItalia mai ha avuto più bisogno tra i suoi architetti di una seria cultura in tema di edilizia come nellattuale periodo di enorme incremento delle costruzioni e mai invece problemi più gravi furono affrontati con la quasi più assoluta mancanza di preparazione. Ben più fortunata di noi la Germania può vantare sullargomento una profonda cultura, dovuta a seria preparazione, a larga pratica, ad architetti specialisti ed infine ad una completa bibliografia. Ed oggi che anche in Italia si è acquistata, purtroppo a nostre spese, la coscienza della necessità di tale cultura noi non possiamo non guardare alla esperienza degli altri popoli e a ciò che gli architetti tedeschi hanno scritto. Dal romantico Sitte, fino allo Stübben e al Wolf tutta una larga serie di studiosi e di architetti ha agitato le più vive questioni delledilizia attraversando e vivendo tutte le correnti estetiche dal neo-classicismo fino a noi, raccogliendo il frutto della esperienza in libri di battaglia ed in trattati. E questo dello Stübben è un vero e proprio trattato (fa parte della quarta sezione del Handbuch der Architektur) e ne parlo qui non tanto per farlo conoscere e per discuterne o criticarne le teorie e le tendenze, quanto per richiamare lattenzione proprio su questa terza edizione. È un trattato, ho detto, e di un trattato ha lossatura, la distribuzione, la mole, il corredo bibliografico e illustrativo. Appartiene lo Stübben a quella serie di studiosi tedeschi che hanno saputo analizzare e sintetizzare insieme, che dellesame minuzioso e lento sono riusciti poi a riabbracciare in un unico quadro completo la loro materia senza perdere in chiarezza ed in metodo. Egli stesso ha rivissuto nel corso dei suoi studi quasi tutte le correnti sfiorando la passione romantica di Sitte, di Henrici ed infine di Fischer, come nel suo progetto per Brünn, fino alla misura e alla regolarità razionali di Strobel, di Otto Wagner e di Hoffmann, come nei suoi progetti di Wismar di Anversa di Roma (Piazza dArmi, stazione di S. Pietro). Egli ha accolto nella sua vasta esperienza un materiale completo distribuito con metodo razionale didattico, procedendo dal particolare, dalla singola forma planimetrica della casa, delle strade, delle piazze, dei giardini, dei quartieri, fino al progetto generale della città, fino anzi alla concezione ideale della città tipo, quasi come avevano fatto i trattatisti del nostro rinascimento: ed egli si indugia a mostrarci i piani schematici del Mawson del Möhring dello Unwin del Wolf, delle concezioni del quale egli si rivela sostenitore. Questa terza edizione del suo libro ci si presenta ampliata e aggiornata di tutti i nuovi progetti dellultimo fervido decennio e arricchita di una modernissima bibliografia. Questo libro si affaccia alla vita fervida di lavoro e di febbre di questi giorni come un libro necessario sul quale dobbiamo raccoglierci, meditare, studiare e, diciamolo pure senza vergogna, imparare. Le nostre vecchie città non bastano alla vita tumultuosa di oggi e cadono sotto il piccone dei tempi nuovi e vengono cerchiate da interi quartieri moderni che sorgono e crescono nel giro di poche settimane. E nel guardare ansiosi alla caduta del nostro passato dobbiamo essere pronti ad accogliere tutte le esperienze maturate in anni di prove, di lavoro, di studio. L. PICCINATO. A. E. BRINCKMANN: Michelangelo - Zeichnungen - R. Piper Verlag-Munchen 1925, mit l05 Tafeln. La prima visione della Sistina costituisce una delle maggiori emozioni nella vita di un uomo che, anche mediocremente, coltivi lideale estetico. Ma sarebbe esagerato il dire che la scarsa illuminazione dellaula enorme permetta dafferrare subito limportanza delle opere, non dirò soltanto di quelle minute dei quattrocentisti, ma puranco delle grandi masse di Michelangelo, le quali invero non eccellono per il colore, sibbene per la loro prepotente plasticità. La virtù della creazione michelangiolesca è sopratutto nel disegno. Perciò è oltremodo istruttivo seguirne le fasi attraverso alle idee prime tradotte in schizzi o in disegni compiuti cui manca ben poco per arrivare al cartone precedente lopera fin fresco. Nel disegno il tormento che agita lo spirito di Michelangelo appare nella massima evidenza. Tormento che parte dalla volontà di tradurre lidea (che è sopratutto idea dellartista e non imposizione di committente) in forme adeguate ed armoniche, tormento che si spiega nella difficoltà di conciliare il moto con le leggi del ritmo spaziale, con la unità dell'architettura. Giacchè la decorazione della Sistina è solidamente inquadrata nello spartito architettonico. Anche le prime scene della Creazione dove il soggetto tende a varcare le pastoie degli ordini, anche lì una mano possente, una mente infinita le ha costrette nella disciplina organica dellinsieme. In questi disegni il fren dellarte ha impedito che vi fosse nulla di troppo. Guardate ad esempio la meravigliosa Madonna col Bambino, che ha il volto dolcemente pensoso come una Sibilla. Essa è segnata con pochi tratti lievi, con ombre tenuissime. Ma il Bimbo che le succhia la mammella in un impeto vitale ha un giuoco di forti ombreggiature che sembra quasi accentuare il divino contrasto fra lumile donna che fe santo il dolore e Colui che nacque per gettar fuoco sulla terra. Non paia strano che in una rivista di Architettura e Arti Decorative si sia parlato di un libro di disegni che tralascia proprio i pochi schizzi architettonici del Maestro. Abbiamo detto che Michelangelo è sempre architetto. Sopratutto quando imposta la figura. E tutti gli artisti, indistintamente, dovrebbero ricercare lopera di lui con grande amore, direi quasi con venerazione, giacchè in essa il poliedrico Spirito, sia che tracci lo schizzo di una prima idea, sia che la definisca nel quadro, è sempre fecondo dispirazioni, sempre scuopre quei comuni ideali del bello che Platone individuò nei prototipi da noi contemplati, pria desser vivi, in una esistenza superna. CARLO CECCHELLI NOTIZIE VARIE IL RESTAURO DEL TEMPIO DELLA FORTUNA VIRILE. ROMA. E' stato nella mattina dell 11 novembre solennemente inaugurato, alla presenza del Presidente del Consiglio e del Ministro della Istruzione il restauro del tempio della Fortuna virile. La savia ed accuratissima opera del Prof. Muñoz, sovraintendente ai monumenti del Lazio, è riuscita ottimamente a liberare il bel monumento dalle case che vi si addossavano e ad isolarlo; a riaprire gli intercolumni del pronao, a ritrovare elementi dispersi od obbiettivi dellantica decorazione in pietra od in stucco, a completare la cornice di coronamento nei tratti mancanti, sicchè il tempio ha ripreso il suo mirabile aspetto. E nei lavori di restauro (dei quali speriamo poter dare prossimamente sulla nostra Rivista ampia illustrazione) sono venuti inaspettatamente alla luce importanti affreschi medioevali a rappresentarci il periodo della trasformazione in chiesa, della sovrapposizione artistica caratteristica di ogni monumento di Roma. Molto opportunamente il Ministro, On. Fedele, nel discorso inaugurale osservò che poco importa se gli studiosi non sono ancora daccordo sul titolo da darsi al tempio (Fortuna Virile, Madre Matuta, Cibele, Portunno), o sulla data (dal III sec. a. C. al periodo sillano, o sulla corrente artistica a cui appartiene, ellenistica o italica), ma che è veramente un giorno fausto quello in cui torna a forma ed a dignità darte un monumento che forse più di ogni altro servì di studio agli artisti della nostra Rinascenza. LAssociazione artistica fra i cultori darchitettura che molti anni or sono dette ai lavori di restauro il primo impulso, ha emesso un voto in cui, tributata amplissima lode al prof. Muñoz che seppe condurlo ed attuarlo così felicemente, richiama lattenzione sulla necessità di ulteriori provvedimenti volti a togliere il monumento dal ristretto fossato in cui si trova ed a riportarlo nella platea dellantico Foro Boario, di contro allaltro tempio detto di Vesta. Il progetto che fin dal 1914 lAssociazione ebbe a presentare è quello riportato nellunita figura schematica; la quale mostra lattuate rampa di comunicazione tra il ponte Palatino e la piazza della Bocca della Verità sostituita da altre due rampe, luna a destra, laltra a sinistra della platea suddetta, ricomposta nellantico piano, racchiusa dalla vegetazione ed isolata mediante essa dalle fabbriche circostanti, alcune delle quali orribili ed invadenti. Certo se oltre a tali provvedimenti, di attuazione relativamente facile, altri più ampi venissero a raggiungere la zona con quella prossima del Velabro, ad aprire tutte le visuali verso il Palatino e verso lAventino, a trasformare opportunamente laspetto dei moderni edifici prossimi, uno dei luoghi più belli e suggestivi dellantica Roma rivivrebbe mirabilmente nelle memorie e nella bellezza. E forse la speranza non è vana. G. G. UN CONCORSO A DARMSTADT. Abbiamo annunciato nel numero scorso un concorso per disegni di merletti, bandito dalleditore A. Koch di Darmstadt; ora lo stesso editore ne bandisce un altro sul tema interni semplici e moderni (stanze di soggiorno, da pranzo, da thè, da lavoro, da letto, salotti, studi, ecc.). I progettini (in bianco e nero o in acquarelli leggeri e chiari, eseguiti su carta bianca in formato da 0,24 per 0,32 fino a 0,48 per 0,64) devono essere inviati senza arrotolarli entro il 15 Aprile accompagnati da un motto e dalla solita busta chiusa contenente il nome del concorrente. I progetti restano di proprietà dellartista, i premi sono ben venti, per il valore complessivo di marchi oro 3300. L. P. PROGRAMMA DI CONCORSO PER IL PROGETTO DI MASSIMA DI UN PALAZZO PER UFFICI PRESSO LA SEDE CENTRALE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI MILANO La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde risiedente in Milano indice fra gli Ingegneri ed Architetti Italiani un concorso per un progetto di massima di un Palazzo ad uso di pubblici uffici, che eventualmente volesse costruire in Milano sullarea adiacente alla propria Sede Centrale di Via Monte di Pietà N. 8. I progetti dovranno essere presentati completi di ogni allegato, allufficio di protocollo della Cassa di Risparmio, Via Monte di Pietà N. 8, non più tardi delle ore 17 del 15 giugno 1926. Ai progetti prescelti dalla commissione giudicatrice saranno aggiudicati in ordine di merito: un primo premio di L. 40.000. " 2.° " " " 20.000. " 3.° " " " 15.000. Sono inoltre assegnate: indennità per L. 15.000. complessive che la Commissione distribuirà a suo giudizio fra quei progetti che dopo i premiati risultassero meritevoli di distinzione. C. V. LE COSTRUZIONI DELLISTITUTO NAZIONALE PER LE CASE DEGLI IMPIEGATI DELLO STATO. E' stato di recente creato lIstituto Nazionale per le case degli Impiegati dello Stato al quale presiede con passione e fervida intelligenza il Sen. Antonio Mosconi. Listituto che ha per campo di attività tutti i capoluoghi di provincia, si propone di costruire case economiche e confortevoli che assegnerà non più in proprietà individuale agli Impiegati (cosa questa che dette non pochi e non lievi inconvenienti), ma soltanto in affitto dando la preferenza a quei funzionari che per ragioni di stipendio o di famiglia ne abbiano più bisogno. Il demanio edilizio che verrà a costituire listituto per ora è contenuto nellimporto complessivo di 500 milioni, che verranno man mano concessi allIstituto stesso, dalla Cassa Depositi e Prestiti in parte con fondi propri, e per la maggior parte mediante anticipi attraverso la Cassa stessa di vari Enti e Istituti di Credito. Il vasto programma di costruzione ha cominciato ad attuarsi per quei centri ove la mancanza degli alloggi è più sentita; infatti da qualche tempo sono stati iniziati i lavori a Potenza, Taranto e Spezia; a Napoli, Siracusa, Cagliari e Roma, i lavori già da tempo progettati, sono stati appaltati e si inizieranno in breve. Le altre città ove successivamente sorgeranno le case dellIstituto sono: Palermo per cento alloggi, Avellino, Benevento, Sassari, Ancona e Vicenza per cinquanta alloggi in ciascuna, Venezia e Trieste per cento alloggi, e poi Torino, Genova, Milano, Pavia, Brescia, Modena, Bologna, Firenze, Caserta, Bari, Aquila, Catanzaro, Catania, Caltanisetta, Girgenti e Trapani. Per Roma lIstituto intende contribuire con larghezza nellassicurare la casa alla maggior parte degli impiegati, fornendo in breve tempo circa ottocento alloggi distribuiti in vari importanti gruppi di case che sorgeranno a Piazza Verbano, al Viale Rumenia e a Porta S. Pancrazio. Il primo lotto di Piazza Verbano è stato già appaltato e fra qualche giorno vi sarà la cerimonia della posa della prima pietra. Certo il compito affidato allistituto Nazionale, è arduo; ma vè da ritenere che con il validissimo aiuto del Governo Nazionale che ne segue con il più vivo e benevolo interesse lopera, e la facilita con speciali agevolazioni quali la cessione da parte del Demanio di alcune aree (p. e. per Roma quella dellex Cavallerizza nel pressi di Viale Rumenia), i varii decreti per il mantenimento dell'esenzione venticinquennale delle imposte sui fabbricati, per lesenzione doganale per i materiali da costruzione, e la facoltà di ottenere gli anticipi di fondi necessari, e con il pur valido aiuto del personale dell'istituto stesso sapientemente guidato dal Comm. Ing. Paolo Angella la realizzazione di così vasto programma sarà presto raggiunta nel fervore di vita nuova di cui lItalia dà ora prova in ogni campo. B. M. |
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