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LUIGI PICCINATO: L'architettura del Moderno Albergo, con 129illustrazioni |
L'ARCHITETTURA DEL MODERNO ALBERGO
Il Morpurgo illustrò nel fasc. IV, anno I, le più interessanti manifestazioni dellarchitettura scolastica dItalia, il Venturi nel fasc. XII anno III sviluppò maggiormente le scuole già costruite o di prossima costruzione del Municipio di Roma. Questi articoli di carattere generale, che trattano estesamente un solo argomento, riescono di grande utilità e di grande interesse; la prova sta nel fatto che questi fascicoli sono esauriti. Perciò insistiamo. Questo articolo del Piccinato (uno dei primi laureati della nuova Scuola darchitettura di Roma, primo vincitore della medaglia Valadier, ora assistente alla cattedra di Edilizia cittadina della stessa scuola) tratta un argomento dei più moderni e difficili; gli alberghi. La documentazione è vasta e ottimamente scelta: le didascalie fanno risaltare efficacemente le varie caratteristiche delle illustrazioni, attraendo irresistibilmente il lettore allarticolo. Il tema è trattato abbastanza esaurientemente, dal grande albergo fastoso della Metropoli, al piccolo albergo di Montagna. Gli stabilimenti più conosciuti, quelli stimati come meglio riusciti, sia rispetto allestetica, sia riguardo alla speciale tecnica alberghiera, sono qui sottoposti alla osservazione e allo studio. Il profitto che lo studioso di architettura può trarre da un tale articolo è enorme. Su altri argomenti stiamo preparando interessanti articoli, come sulle costruzioni industriali, sulla forma delle sale teatrali, ecc. Anche in questo campo (come già nella illustrazione delle tendenze estere) intendiamo svolgere un programma continuativo e organico. M.P. I cambiamenti che il traffico, la coltura, lo sviluppo delle comunicazioni con gli altri paesi, limprovvisa ricchezza, i bisogni di maggiori comodità hanno portato nel sistema di vita, da circa 30 anni a questa parte e più ancora negli anni del dopo guerra, stimolarono naturalmente lorganismo alberghiero a darsi un particolare sviluppo, accrescendone limportanza nei riguardi delleconomia cittadina. Lalbergo di transito specialmente, tende nelle grandi città a sostituire, per luomo daffari, la casa; e la crisi delle abitazioni favorisce certo questa sostituzione. Vi sono ormai delle persone (sopratutto in America) che vivono negli alberghi delle città le loro giornate lavorative per recarsi poi, nei soli giorni di riposo, alle proprie case di campagna, nei sobborghi. E vi è anche chi ha senzaltro rinunziato alla casa preferendo vivere in un albergo, lasciando a questo le noie che lamministrazione di una casa porterebbe seco. Queste nuove necessità di vita, e specie la passione di viaggiare, la facilità delle comunicazioni, labitudine dei lunghi soggiorni estivi ed invernali nelle stazioni climatiche, ed infine la crisi degli alloggi, hanno spinto lindustria alberghiera, non solo allincremento dei propri organismi, ma anche alla creazione ed alla evoluzione dei grandi edifici destinati ad offrire agli ospiti, oltre alle comodità della casa, anche quei vantaggi che la vita collettiva moderna può dare e che compensano in certo modo la limitazione di libertà che inevitabilmente la vita dalbergo porta seco in confronto alla vita famigliare. In questo senso dunque lalbergo, sia di transito che di stagione, si è evoluto, trasformando e perfezionando i propri elementi: la stanza particolare, i locali di soggiorno, i servizi. Quanto allelemento stanza, la moderna tendenza igienica ha portato ad isolare il più possibile ogni singola camera dotandola senzaltro di quei servizi (cesso, bagno, toilette....) che anticamente erano in comune per molti ospiti. Si è formata così la cellulastanza che in generale è costituita: dalla camera da letto, da un bagno, da una latrina e da una anticamera. La superficie della stanza da letto propriamente detta, con la abolizione del lavamano, ha potuto notevolmente ridursi, da mq. 12 a mq. 10 per le stanze ad un letto e da mq. 20 a mq. 16 per quelle a due letti (la stanza da letto a due piazze, cioè con un letto doppio, viene abolita). Quanto alla distribuzione del bagno e del water closet rispetto al corpo delledificio, generalmente è fatta: o in profondità, o lungo la linea dei corridoi. Nel primo caso lilluminazione e la ventilazione avvengono direttamente attraverso una finestra che, nella parte bassa serve alla illuminazione ed alla ventilazione del bagno più esterno, in quella alta alla sola ventilazione del bagno più interno, il quale però ha luce indiretta attraverso il bagno esterno. Il corpo di fabbrica, ammettendo il corridoio ed unaltra fila di stanze, in questo caso è dunque triplo. Ma questa disposizione è poco economica e non eccessivamente pratica, tanto che in America si è venuto senzaltro alla abolizione della luce naturale ventilando i due bagni con una canna di ventilazione (vent shaft). La distribuzione lungo i corridoi è invece quella che più simpone, presentandosi sotto un aspetto di maggiore praticità e consentendo la creazione spontanea di una anticamera e di armadi a muro (closets) che isolano la stanza dai rumori dei corridoi. Ai cavedii è riservato dunque il solo ufficio della ventilazione, ed in America si approfitta di essi, non solo per farvi passare i condotti delle acque e gli scarichi, ma anche le grosse colonne di pilastri cementizi. Questo sistema di distribuzione lungo i corridoi, se viene ad aumentare la profondità del corpo di fabbrica, che risulterebbe cosi quintuplo, consente però una grande economia nello sviluppo frontale e quindi è preferito negli alberghi di città dove lo spazio deve essere al massimo economizzato. La stanza dunque, con lo stanzino da bagno, con il cesso, con gli impianti, con lanticamera e i closets, viene ad acquistare laspetto di un minuscolo appartamentino (Semmering) ed a perdere quello esclusivo di stanza da letto: in America anzi, in molti casi, durante il giorno il letto viene fatto addirittura sparire in apposito armadio (Hôtel Statler). Naturalmente i piani delle stanze da letto (i typicals floors, piani tipici degli americani), che sono la prima cosa che larchitetto deve disegnare, con la loro complessa e molteplice suddivisione in una grandissima quantità di ambienti di piccole dimensioni che devono invece essere sovrapposti ai vastissimi ambienti di rappresentanza del piano terreno, hanno determinato, dal punto di vista costruttivo, la necessità delladozione sistematica delle strutture a pilastri e solai di cemento armato. Quindi la distribuzione é la forma degli ambienti di rappresentanza sono in un certo modo subordinate alla pianta dei piani tipici che, ripeto, sono i primi ad essere progettati dallarchitetto. E mentre la tendenza moderna della cellulastanza è quella di frazionarsi e suddividersi nei varii elementi, la tendenza degli ambienti di rappresentanza, è, allopposto quella di aumentare di superficie e di fondersi tra di loro tanto da formare in certi casi un unico immenso locale. Non si può dunque, riguardo alla distribuzione di questi locali, parlare di uno schema fisso (come per le stanze da letto): ma questa distribuzione varierà, oltre che a causa di speciali condizioni di area, anche a seconda del tipo dellalbergo: se si tratta cioè di un albergo di transito o di stagione. Lalbergo di transito (viene considerato di transito quellalbergo nel quale il soggiorno degli ospiti ha la durata di qualche giorno o di un mese al massimo) più concentrato, di area più limitata, e quindi di sfruttamento più intenso, ha gli ambienti di soggiorno più suddivisi per poter offrire maggiore tranquillità agli ospiti e separarli dal movimento intenso che si svolge nellatrio e nella hall. Lalbergo di stagione invece, costruito per sfruttare certe condizioni particolari di paesaggio (spiaggia, montagna), potendo usufruire di maggiore area, può distendersi in lunghezza con loggie e terrazze, e con la sua clientela fissa e più tranquilla può unificare varii ambienti di soggiorno fondendoli tra di loro. Ma se non di schema fisso per lalbergo di transito, si può parlare di un tipo caratteristico comune ai moderni alberghi delle città europee, quale ad esempio, ci presenta il Regina Hôtel di Monaco, studiato e distribuito con saggezza esemplare dallarchitetto K. Stöhr. Dal vestibolo dingresso, nel quale a sinistra si trovano il bureau ed il portiere, si accede alla Halle, la sala delle palme, che è il cuore dellalbergo. A destra di questa sala è il grande restaurant con terrazza a fiori sulla via, ed in comunicazione con la sala di lettura e quella delle conferenze. A sinistra della Halle sono invece il grill room (restaurant particolare e caratteristico di stile locale) e la grande pasticceria. Questi due ambienti danno su un simpaticissimo giardino con terrazza e chioschi di siepi, rinfrescato da fontane, e che forma un ritrovo calmo e tranquillo, ricercato dalla clientela che rifugge dal rumore delle birrerie monacesi. Il cortile è indubbiamente uno degli elementi che gli alberghi tedeschi hanno saputo sviluppare anzi addirittura creare e che costituisce una vera caratteristica di essi (vedi per esempio quello dellHôtel Esplanade di Berlino e quello dellHôtel Continental di Monaco, creato questultimo dallarch. Campbell). La cucina dellHôtel è pure al livello del piano terreno ed in facilissima comunicazione con le sale da pranzo da un lato e con la pasticceria ed il grill room dallaltro. Il biliardo, il bar e la buvette sono invece nel sotterraneo sotto la pasticceria e con ingresso speciale. Particolare interessante da osservarsi in ogni albergo è che lingresso dei bagagli, possibilmente come qui, si svolga accanto e parallelamente allingresso principale in modo da poter essere sorvegliato dallo stesso portiere e da condurre allo speciale ascensore montacarichi. Quanto al piano tipico, questo svolge le proprie stanze aggruppate ad appartamenti (ognuno con il proprio bagno) intorno al cortile che sovrasta la Halle, disimpegnate da larghi corridoi di non grande lunghezza. Questo albergo possiede un doppio impianto di riscaldamento: a termosifone per le stanze, ad aria calda (attinta al tetto, condotta ai sotterranei, depurata, inumidita e riscaldata) per gli ambienti di rappresentanza. Il servizio di chiamata è fatto a mezzo di pulsanti elettrici a lampade multicolori onde evitare il disturbo del suono dei campanelli, e per di più ogni stanza possiede un apparecchio telefonico in comunicazione con la rete cittadina e con quella dello Stato. Attorno a questo albergotipo, si possono raggruppare molti alberghi tedeschi, ed in generale tutti gli alberghi di transito, giacchè in essi la distribuzione si svolge in modo analogo: i corpi di fabbrica formano un cortile chiuso interno che, con la sua copertura a vetri, al pianterreno forma la grande Halle intorno alla quale si raggruppano, più o meno distinti tra di loro, gli ambienti di rappresentanza comuni. I sotterranei sono riservati agli impianti, ai magazzini, alle cucine (quando queste non sono al pianterreno); il sottotetto è riservato allalloggio del personale. Raramente in Europa viene seguito luso americano di collocare le cucine allultimo piano, come nel Palast Hôtel Weber a Dresda e nellHôtel Terminus, gare du quai dOrsay a Parigi. E così, accanto al Regina Palast di Monaco, possiamo collocare 1Esplanade di Berlino, notevole per la grande praticità con la quale è stato risolto il problema della utilizzazione di unarea chiusa da tre lati e per il suo grandioso cortile (mq. 2000) pieno di fiori, fresco per le fontane, intorno al quale si svolge tutta una serie di ambienti di lusso: una sala delle feste con ingresso separato, sale per conferenze, salette riservate, ecc. Ma dove il tipo del moderno albergo europeo di transito trova la sua completa espressione è nellimmenso Palace Hôtel di Madrid (arch. M. Gheude, 1912). A forma trepezoidale (mq. 5000 di superficie) il suo centro è occupato dal giardino dinverno a cupola, intorno al quale gli ambienti di soggiorno, gli atrii, la sala da pranzo (mq. 2400) si svolgono distinti bensì, ma fusi attraverso le grandi arcate. Cinquanta chiostrine danno la ventilazione ai bagni dei quali ogni stanza è fornita, mentre immensi disimpegni percorrono tutto ledificio. Ma se, come fu detto, lalbergo di transito è costretto nella breve superficie di una costosa e quindi illimitata area cittadina e di conseguenza tutti i suoi servizi ed i suoi saloni devono essere concentrati in breve spazio, lalbergo di stagione invece, usufruendo di una maggiore libertà di area, ha potuto svilupparsi in estensione anzichè in altezza. I suoi saloni di grande mole e di gran numero, aperti a vetrate e a loggie verso una spiaggia o di fronte ad un panorama alpestre, assumono unimportanza eccezionale, costituendo spessissimo il solo locale di ritrovo di tutta la regione, anche per coloro che non sono ospiti dellalbergo stesso. Le cucine e la lavanderia si trovano frequentemente staccate dalledificio principale costituendo corpo a sè ed evitando così molti inconvenienti dovuti alla vicinanza dei servizi. Così è nel non grande ma molto semplice ed elegante Hôtel Esqualduna (HendayePlage), architettato dal Martinet in stile locale Basco, dove le cucine sono collocate in un corpo di fabbrica staccato, ma pur in diretta comunicazione con la grande sala da pranzo, attraverso un logico sistema di porte a tamburo che permette d'incanalare il movimento di entrata e di uscita dei camerieri, evitando scontri fra di essi. Sia la grandiosa galleria che la sala da pranzo (luna a destra e laltra a sinistra della Halle) si protendono verso il mare in terrazze e loggie vetrate. Balconi e loggie decorano ledificio esternamente, mentre all'interno leffetto decorativo è ottenuto semplicemente col lasciar chiaramente le travi ed i pilastri di cemento armato che sostengono i doppi solai pure di cemento armato. Un modello elegantissimo di albergo di stagione, ci è offerto dal Maria Cristina a San Sebastiano (Spagna) (architetti C. Mewes e Urcola) il quale si svolge davanti alla spiaggia del mare presentando la serie dei saloni verso lesterno e disimpegnandoli con una galleria larghissima. Le cucine però sono nel sotterraneo (altezza m. 5), in comunicazione con gli offices mediante due brevi scale (di andata e di ritorno). La cucina possiede una cappa di cristallo per raccogliere i vapori. I piani tipici presentano le stanze aggruppate in modo da poter formare alloccorrenza dei veri appartamenti. Tutti i vani e i water closets, sono illuminati da ampie chiostrine. Del tipo dei precedenti sono lExcelsior di Venezia ed il Majestic di Nizza (arch. Febvre), vero colosso dellindustria alberghiera (6500 mq. di superficie cop.). Quasi tutti questi alberghi hanno poi sul mare il proprio stabilimento per i bagni con relativo restaurant. Speciali locali per le guide e per i domestici degli ospiti, stanze per i turisti ed alpinisti di passaggio, grandi stalle e garages con alloggi per il relativo personale, grandi magazzini per le provviste, sono invece gli ambienti speciali assolutamente caratteristici ed indispensabili per gli alberghi di alta montagna. Generalmente questi speciali locali vengono collocati in edifici a parte, ben distinti dalledificio principale, come, ad esempio, nell'Hôtel Canazei sulla strada delle Dolomiti. Unaltra forma comune agli alberghi di montagna, è quella a T con i servizi situati in una delle braccia delledificio, destinata esclusivamente ai servizi stessi (albergo allAlpino, Stresa e SchlossHôtel a Pontresina, Svizzera). Con questa disposizione i servizi, pur essendo staccati, sono centrali rispetto all albergo vero e proprio. Ed unaltra forma comune per gli alberghi che possono godere di un vasto panorama è quella a ventaglio, come il Royal Hôtel di Evian Les Bains, costruito tutto in cemento armato. Se lalbergo di montagna tende ad unire i suoi saloni e ad aprirli con grandi vetrate verso il panorama esterno, in questo albergo essi ci si presentano come addirittura fusi in una ininterrotta serie di gallerie vetrate. E altrettanto dicasi dellalbergo di prossima costruzione a Cortina dAmpezzo, ai saloni del quale larch. M. Piacentini ha saputo dare una perfetta distribuzione ed uno sviluppo di loggie, portici, verande, tale da permettere sempre la vista sulla valle sottostante e sulle Dolomiti. Dopo quanto fu detto sui grandi organismi alberghieri un semplice cenno è sufficiente per i piccoli alberghi. È proprio di questi che maggiormente sente il bisogno lItalia dove dovrebbe sostituire le antiche locande, come già in Germania ed in Svizzera. In questi paesi il piccolo albergo è veramente il vanto dellindustria alberghiera locale. Gli ambienti di rappresentanza naturalmente sono ridotti ed appariscono concentrati il più possibile in due o tre locali strettamente indispensabili: non mancano mai però, oltre ad una hall di ingresso (che funziona anche da vestibolo) almeno due stanze da pranzo: una comune ed una invece riservata agli ospiti più ragguardevoli ed ai turisti di passaggio. Un locale caratteristico che non manca mai nei piccoli alberghi svizzeri e tedeschi è la mescita di vini e di birra (Schwemme), locale che essendo in diretta ed ampia comunicazione con la sala da pranzo, pure se ne distingue chiaramente. Questi locali comuni in ogni modo sono forniti di doppie toilettes. Così nel piano tipico le stanze singole sono ridotte di numero non solo, ma anche sono semplificate nell arredamento e negli accessori. Infatti la formula del bagno per ogni camera (sopratutto per gli alberghi di montagna) non è assolutamente necessaria: in luogo di un bagno con i relativi accessori, è sufficiente la toilette semplice con acqua corrente, oppure larmadiotoilette. Ma tutti gli alberghi europei, sia di transito che di stagione, sono ben lontani dal possedere lo sviluppo, la perfetta distribuzione, il lusso, le comodità, la grandiosità, la organizzazione sopratutto, che ci sono offerti dagli alberghi dellAmerica del Nord. La passione turistica degli americani, il loro genere di vita, il concentramento e lafflusso della popolazione nelle città ed in ispeciali località climatiche o industriali, i rapporti finanziari tra le compagnie ferroviarie e quelle degli alberghi (queste spesso sovvenzionate da quelle), tutte queste forze hanno contribuito a porre gli organismi alberghieri americani nella prima linea, davanti agli stessi alberghi svizzeri e tedeschi che rappresentavano fino a poco tempo fa le migliori organizzazioni del mondo. Del resto lalbergo nelleconomia della vita americana occupa un posto diverso da quello che occupa nei nostri paesi e segnatamente in Italia. Mentre difatti fra di noi, il soggiorno in un albergo che sia almeno buono viene ad assumere un certo carattere di dispendiosità ed a perdere quello della vita ordinaria, in America invece esso ha assunto quello assolutamente ordinario: ed il progresso nel campo dellorganizzazione è tale da consentire, anche con mezzi economici limitatissimi la vita in alberghi perfetti provvisti di ogni comodità. La clientela più esigente è quella americana (1); ma se si pensa che la formula di tante stanze, altrettanti bagni e altrettanti componenti il personale di servizio è ormai realizzata negli alberghi americani, le pretese di quella clientela sono facilmente comprensibili qui nei nostri alberghi europei e sopratutto nei piccoli. Del resto in nessun altro paese si incontrano gli imponenti alberghi di 15002000 camere che si incontrano frequentemente nellAmerica del Nord. (Il Pennsylvania di New York possiede 2200 stanze con 2200 bagni e lo Stevens Hôtel di Chicago 5000 stanze ed altrettanti bagni). E non solo nei riguardi delle proporzioni, ma anche in quelli dellorganizzazione e della distribuzione lalbergo americano ha una fisonomia e delle caratteristiche proprie. Difatti i corpi di fabbrica nelle costruzioni americane non formano di regola quasi mai un sistema chiuso, con cortile o cortili nel mezzo, ma dispongono il pianterreno ed il mezzanino a corpo unico, blocco massiccio occupante tutta larea con i saloni di soggiorno; i piani tipici invece secondo uno schema ad U o a gruppi di U. Mentre poi negli alberghi europei il piano riservato al personale è quasi sempre il sottotetto, in quelli americani invece la tendenza alla elevazione ed i pregi assoluti dei piani più alti hanno consigliato come regola di dedicare al personale il piano igienicamente meno fortunato, cioè 1 ammezzato. Quanto alla distribuzione dei locali di soggiorno e dei servizi varii, impossibile parlare di schema o di regola. La tendenza di fondere tra di loro il più possibile alcuni dei locali comuni di soggiorno ci appare anche più spiccata che non nei nostri alberghi europei. Già latrio all'europea è scomparso, assorbito dalla gigantesca lobby (fusione della nostra hall con latrio) nella quale trovano posto quei servizi (ricevimento forestieri, cassa, portiere, ecc.), che negli alberghi europei si trovano nellatrio. La lobby è paragonabile ad una vera e propria vastissima piazza coperta nella quale si svolge tutto il movimento degli ospiti. Tutto intorno, sotto i suoi portici, gran copia di negozi (Shops o Stores), vendite di sigari e di giornali, cambia valute, servizi di Banca, cabine telefoniche, ufficio telegrafico e radiotelegrafico, uffici turistici e di informazioni, ecc. Dalla lobby si può avere immediato accesso al corridoio degli ascensori lungo il quale questi sono allineati in gran numero di batterie, proprio nel centro dellalbergo stesso. Quanto allo scalone, questo ha perduto completamente ogni importanza e, quando non manca, è ridotto ad una scala di minima larghezza o di soccorso. Intorno alla lobby, che generalmente comprende laltezza di due piani, si aggruppano nel modo più variato tutti gli ambienti comuni di rappresentanza, di soggiorno, di divertimento: tutti in ampia diretta reciproca comunicazione, tanto da poter formare alloccorrenza (sopratutto negli alberghi minori) un unico ambiente intramezzato da pilastri. Le cucine generalmente si trovano al pianterreno, a livello della sala da pranzo, o al primo sotterraneo; i magazzini invece, ed i servizi di cucina al secondo sotterraneo; gli impianti varii (riscaldamento, ventilazione, lavanderia, motori, frigoriferi, ecc.), nel terzo e più profondo piano di sotterraneo. Ma è frequente anche il caso che le cucine si trovino senzaltro nel piano più alto, sulla sommità delledificio. Anzi in molti alberghi vi sono due cucine, una nei sotterranei ed unaltra allultimo piano, per servire questa ad altri locali di ristorante ed alla sala da ballo, che spessissimo è allultimo piano (nellHôtel Texas al quattordicesimo piano, nel Mount Royal al nono piano, al sedicesimo nellHôtel Statler). Piccole cucine ausiliarie e dispense (servicepantry) sono disseminate nei piani tipici che si ripetono uniformemente dal primo piano al penultimo, compresi fra i saloni del pianterreno e quelli dellultimo piano. (Nel Commodore di New York per esempio vi è un servicepantry ogni tre piani, congiunto con scale al piano superiore ed a quello sottoposto che ne sono sprovvisti). I più varii ambienti di rappresentanza, sia comuni che particolari, sono distribuiti nei primi e negli ultimi piani: sale da pranzo, salotti, sale da the e da giuoco, grill rooms, giardini dinverno (rose court).... Il George Washington possiede un grande teatro, il Baltimore delle bellissime terrazze a giardino, il Wade Park (Cleveland) un immenso garage sotterraneo con rampe di accesso (si pensi che la statistica assegna una auto ogni otto abitanti!) Particolarmente interessanti poi le disposizioni di pianta degli alberghi di stagione per i quali la libertà dellarea ha concesso le più originali distribuzioni, come quella stellare e quella a palma, che permettono di conservare al centro la lobby e molti servizi ed ambienti comuni, e di distribuire radialmente le stanze dei piani tipici. Così nel simpaticissimo Nautilus Hôtel di Miami (la più frequentata spiaggia dellAmerica) architettato da Schultze e da Weaver nel nitido stile IspanoCaliforniano. Fin qui fu accennato solo agli ambienti (camere e saloni) riservati agli ospiti, ed alla loro speciale distribuzione. Ma accanto a questi ambienti un enorme sviluppo, forse anche maggiore, hanno avuto i locali di servizio ed i servizi stessi; giacchè i recenti progressi della tecnica hanno potuto dotare gli alberghi dimpianti grandiosi e perfetti. Così nelle cucine la vecchia distinzione in tre locali distinti (cucina propriamente detta, acquaio, office) tende, sopratutto in America, a scomparire e viene sostituita da un unico ambiente di più facile sorveglianza e diviso da banchi di servizio. L'office, con i banchi per i piatti e largenteria, e la tavola elettrica scaldapiatti, naturalmente, forma il centro ed ha da un lato la cucina, dallaltro lacquaio. Forni per la pasticceria, caffettiere e teiere, gelatiere, file di rosticcere e di bistecchiere per il grill room, sono in appositi locali. E così ancora per le macchine lavapiatti, lavanderie, stirerie meccaniche, impianti telefonici ed elettrici (i campanelli sono sostituiti da pulsanti a segnalazione multicolore), motori per le batterie di ascensori, impianti di riscaldamento, di ventilazione, di refrigeramento... macchine tutte queste che richiedono un grande spazio ed una logica distribuzione. Chilometri e chilometri di fili elettrici, chilometri di tubi dacqua calda e fredda e di vapore, chilometri di scarichi si devono snodare in un grande albergo moderno, conferendogli laspetto quasi di una città. Ci appare ora chiaro come lorganismo albergo abbia assunto e ancor più sia destinato ad assumere una profonda importanza, sia come problema di organizzazione, sia come problema architettonico, e cioè: tecnico, distributivo, artistico. Se da un lato le strutture in cemento armato hanno facilitato la soluzione dei gravi problemi statici e di distribuzione, ed i progressi tecnici, con ladozione di grandiosi e complicati impianti hanno reso possibile la limitazione della mano dopera del personale, dallaltro lato nuovi desideri e nuovi bisogni si manifestano dai moderni sistemi di vita e da una nuova e moderna organizzazione sociale. La struttura e la distribuzione dellalbergo devono dunque risentire di questo movimento evolutivo e alla loro volta vi contribuiranno partecipandovi. Lalbergo oggi ha assunto una fisonomia propria; e mentre nel passato la sua espressione architettonica si confondeva, o si cercava di confonderla, con quella di un comune palazzo, oggi invece questo non è più possibile; poichè oggi lalbergo ha raggiunto o sta per raggiungere la propria espressione. Trovare lottimo collocamento di tutto quello che fa bisogno alluso, con questa formula che Palladio già enunciava, larchitetto deve accingersi alla soluzione anche di questo problema; e tutte le volte che riuscirà a realizzarla, lalbergo moderno balzerà fuori nella sua propria espressione artistica. LUIGI PICCINATO. (1) Manuale dell'Industria Alberghiera del T. C. I. NB. A completamento del presente articolo si fanno seguire alcune riproduzioni dei locali di servizio di taluni grandi alberghi e delle macchine più comunemente adoperate per la cucina e per la pulitura di pavimenti e di stoviglie. |
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