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NOTIZIARIO |
CORRISPONDENZE DALLA GERMANIA.
Larchitetto dott. Ervin Gtttkind dl Berlino ci ir.vierà una serie dl corrispondenze sul movimento architettonico in Cersnania. Questo primo articolo illustra le tendenze modeenissime, capitanate da quel fantasioso e geniale artista che è larchitetto Poelzig. Nni non facciamo oggi apprezzamenti su queste tendenze: sono esse lespressione della vita artistica di un popolo. Cl limitiamo soltanto ad unao constatazione, Finita la grande guerra, dopo un primo peeiodo di sbigottimento e di attesa, tatti i popoli - e lo diciamo con cognizlone di causa - si sono slanciati, nel campo architettonico, verso le più serrate e intransigenti ricerche di forme razionali, perfettamente libere e nuove. Problemi di nazionalismo artistico di regionalismo, di ambientlzmo storico tutto questo faticoso fardello, intessuto dl rlnttnzle e dl compromessi - non sono stati più coltivati. Il guardare indietro, il riallacciarsi ad epoche passate, pur trasformando, pur modernizzando, è oggi reputato vano. Tutti oggi tendono alla ispirazione pura, vergine, elementare. Il mondo si avvia a grandi passi verso la realizzazione della nuova formula architettonica. Documenti: In Francia, il programma della Grande Esposizione di Architettura e Arti Decorative del 1925, si indirizza soltanto alle tendenze nettamente moderne. Linvention a trop aouvent fait piace à la copie, ce qui est ausri contraire à la misslon de larI, qui est de créer..." così dice la prefazione. Sont rigoureusemrnt excluea Ira copies, imitations et contrefa~ons dea styles anclens _ coai ordina lart. A del regolamento. Articoli continui sulle Riviste più note e anche aui quotidiani spingono e spronano i giovani artiati a mettersi decisamente au questa strada. ~Fino ad oggi scrive il Lecomte su lJntransfge.ant gli artisti e gli industriali si ignoravano. Questi, mettendo tutta la loro speranza nellimitazione degli stili antichi, non sentivano il bisogno di produrre modelli nuovi. Essi pren~ devano pretesto da errori inevitabili o da alcune stravaganze per condannare in blocco ogni sforzo moderno. Di questo divorzio soffriva sopra tutto il pubblico.,.. "Questo lungo disaccordo è oramai finito, l'Esposizione de la Décoration fran9aise moderne, attualmente aperta al Museo delle Arti Decorative, e il .S.a[on àAutonine lattestano. Gli industriali hanno compreso cIsc la imitazione degli stili francesi che è oramai facile eseguire pur fuori delle frontiere finirà col giocar loro brutti tiri. Essi riconoscono finalmente che il desiderio di novità, così vivo nellao nostra epoca, non poteva essere lungamente soddisfatto da un timido e spesso mslaccorto adattamento di felici trovate moderne agli stili antichi. E risolutamente ricorsero allinvenzione di veri artisti decoratori . Lah et décoratéon, la celebre rivista parigina, dedica ora tutte le sue pagine a questa rinascita. E necessario convincerai come i francesi e non sembrava si facciano avanti, con arditezza e coscienza. Gli ultimi prodotti artisticoindustriali (cmi, vasi, vetri) sono documenti meravigliosi. Ne riparleremo a proposito dellEsposizione di Monza. Gli ultimi Monumenti ai Caduti, prettamente francesi nello spirito equilibrato e aristocratico, sono della pio rrgida modernità. I Francesi hanno camminato: stanno per arrivare. Degli olandesi abbiamo diffusamente parlato di recente In unà recensione del Monatshefte for ~Baukunst su questa Rivista (anno 22, fasc. 6,): un ardimentoso gruppo di architetti sta risolvendo il problema delle grandi case collettive dl abitazione con genialità dl trovate e di risorse. NellAmerica del Nord abbiamo veduto come si studiano ora I grattacieli (Architettura e Arti Decorati~,e, anno 20, numeri 7 e 8). N~n più i parallelepipedl classicheggianti. le sterili esercitazioni dl ordini àrecoromani: ma composiaionl plastiche libere, audaclssime, ma esperimenti dl arte nascente dalle nuove strutture cementlzie. Recentiaslmnamente larchitetto Frank Lloyd Wrlght ha costruito a Tokio (Giappone) un grande albergo di carattere modernissimo, aquWtathente adattato alla natura giapponese. Delta Germania parla esaurientemente Il seguente arti colo dellarch. Gutkmnd. In Italia vè stato in questi ultimi anni e v e ancora In gran parte un tlpiegamtnto dl forze verso lantico. Ciò che non è avvenuto affatto presso le altre nazioni, e avvenuto da noi. Ragioni politicocivili, la formazione tardiva ma salutare dl un anima nazionale, spiega il fe nosne no. Questa revisione, questa ripresa di possesso delle nostre grandezze ci ha certamente irrobustlto, e dobbiamo esserne soddisfatti; ma ad un patto: che non ci si fermi. Scongiuriamo Il pericolo dl una vuota e quanto mal lntempestiva retorica. Già segni chiari e assai confortanti ci annunciano però che Il rlsveglio è presso di noi. Le ultime costruzioni di Milano (Architettura e Arti CDccor~kve, anno 22, n. 2) rivelano pìeciaamente questa libera visione basata sulla sodezza palladiana, il Concosso per il Fante sul San Michele, quello per lOasario a Roma e molti altri progetti e molte altre costruzioni ci palesano questa nuova vita innestata sui grandi tronchi del passato. Se sapremo tuttavia liberarci da vincoli ancora troppo stretti, potremo, con queste basi fresche e recenti dl rinssnguamento nazionale, raggiungere mete forse più concrete e più durature degli altri. M. P. ARTE ARCHITETTONICA TEDESCA. Larte architettonica tedesca attraversa In Germania, come in tutti gli altri paesi, una crisi determinata da questo: che allindirizzo decorativo consacrato ormai dalla tradizione, si oppongono con lnvadenaa sempre maggiore quelle forze che, influenzate dagli avvenimenti odierni, vogliono sviluppare nellarte architettonica nuove forme, senza retro,. cedere lo sguardo a vecchie forme estesiorl ormai già completamente esaurite. Nellambito di questa corrente, che di per sè può considerarsi peegevole, due sono le forme che si impongono più delle altre: anzitutto quella strettamente costruttiva, infrante ad un principio di utilità e dl costruzione ideallzzati entrambi, poi quella iormaleespsessiva la quale non nega, è vero, la chiarezza delledificio e dei suoi elementi, ma crede di aumentare [espressione generale delle costruzioni architettoniche mercè la conformazione aenstzate degli edifici stessi. E evidente che Il primo genere di costruzioni architettoniche risente dello spirito meccanico del secolo attuale. Gli architetti moderni hanno piena coscienza dl questo fatto: essi non negano quello spirito, non lo sfuggono, tentano di supetarlo, usando di tutte le possibilità tecniche non solo, ma cercando anche dl portare queste possibilità alla massima potenza. Essi tentano infisse dl raggiungere in tal modo la massima chiarezza delle forme architettoniche. È un genere di costruzioni che si bssa sul coll.ttlvismo questo portato dei nostri tempi, il quale ha messo al posto di ogni singolo mestiere manuale la produzione meccanica delle masse, lorganizzazIone del processo di produzione e crede di essersi avvicinato così allo stile architettonico del prossimo futuro che solo puè essere sviluppato dalle correnti intellettuali delloggi. Siffatte correnti si riconoscano o no vengono a trovarsi in forte misura in questo indirizzo. Agli antipodi di tali corrènti vi è quellarte architettonica che risente spiccatamente della professione manuale individuale e che si ispira alla vita e alle gesta di singole personalità; quell atte che crede di concedere alla fantasia maggior libertà di spaziare, e che dà corpo alle singole forme architettoniche senza appoggiarsi e vero alla tradizione, ma giocando fortemente colla modellazione di massa, di luce e di ombre; tutte cose che operano sul senso ottico. Più delle parole varranno le accluse illustrazioni a chiarsre questo pensiero, Anzitutto esse mostreranno che larchitettura tedesca moderna per lo meno quella esplicata dagli architetti che guardano nel futuro è del tutto priva di quella sovrabbondanza di forme decorative di cui ha fatto pompa il passato e che luomo moderno non potrebbe considerare che come una insincerità se posta oggi negli edifici nuovi. Le illustrazioni pubblicate riproduceisti case, uffici e grattanuvole, nonchè il teatro progettato per Salzborgo ed una chiesa, mostrano allevidenza questo spirito moderno, qualunque sia lindirizzo che le ha Ispirate. VaIgano esse pur nella loro scelta apparentemente dIsordinata a dare una prima idea generale su quanto siamo andati esponendo, mentre che in ulteriori pubblicazioni nnn mancheremo di trattare i singoli campi specializzati. Dr. ERWIN GUTKIND NOTIZIE VARIE LA LEGGE SUL TITOLO E SULLA PROFESSIONE DI INGEGNERE E DI ARCHITETTO. (Diamo qui appresso il sepolto del discorso del Senatore Corrado Ricci e quello del Sen. Giacomo Boni, che non aoeoamo potuto includere nel fascicolo precedente, per assoluta mancanza di spazio). Quanto agli insegnanti di disegno architettonico, se non mi sbaglio, mi è parso sentirne parlare come se Loscero, in fatto darte, in linea secondaria. Ebbene io posso assicurare, per quel poco di esperienza che ho fatto frequentando per ragioni dufficio gli istituti di belle arti, che i veri, i grandi, gli abili, i forti architetti nostri sono venuti, quasi sempre, fuori da quella categoria. Anzi non posso fare a meno di osservare che nella legge il requisito dellesercizio professionale richiesto loro non ml èsembrato nè opj~ortuno nè giusto. Nellarticolo è detto: Entro Il 31 dicembre 1926 coloro che, possedendo la licenza dl professore di disegno architettonico conseguito da una accademia o istituto di belle arti nel Regno, abbiano esercitato lodevolmente per 5 anni la professione di architetto, potranno essere inscritti ~ come architetti. Ora simile richiesta fatta loro daver professionalmente esercitata larchitettura per cinque anni è cosa che nelle condizioni attuali delledilizia non può essere che ingiusta. Noi abbiamo giovani professori di disegno architettonico che sono grandi valori, ma che solo da poco sono entrati nellinsegnamento delle nostre scuole. Essi si trovano dl fronte ad una grave crisi edilizia, che ha ridotto allo stremo le nuove costruzioni per cui essi non possono dare alcun saggio della loro bella capacità. Vhanno città cospicue dove non si costruisce o forse non sì costtuirà ancora per due, tre, quattro o dieci anni, per le note condizioni del costo della mano dopera e del materiale. Ehbene: là quegli Insegnanti non potranno dimostrare quella capacità, che in on altro momento, avrebbero potuto dimostrare ampiamente al diftsori dellinsegnamento. Ma qui sarà questione di provvedere coi regolamento e con ispprezzamento che potranno fare le commissioni. La causa principale per cui ho preso la parola (e vi ripeto che lho presa mal volentieri, perchè non avrei voluto tedlarvi nei primi giorni che sono entrato in questo consesso dove parlo con vera emozione) è quella relativa alla proposta della Commissione: che mentre il titolo di ingegnere e quello di architetto spettano esclusivamente al dlplomati dottori da istituti superiori di istruzione, sia consentito agli iscritti nel relativo albo a termini degli articoli 3, 8, 9, 10 di assumere Il titolo di ingegnere abilitato o di architetto abilitato e quello di architetto ingegnere, ai diplomati dellistituto superiore di architetttsfa . Il campo che si era calmato, il mondo degli architetti che aveva accettato nella sua grandissima maggioranza, il testo della legge, quando ha veduto usclr fuori questo aggettivo di abilitato è lnsorta a rumore. Nè avrei io assunto di sostenerne la parte, se non fossi profondamente convinto che quella parola abilitato è inopportuna. Ed è inopportuna tanto pIù, dopo quello che ha detto il collega Nava, quando ha affermato che, per vedere di liquidare un passato, diventato ormsi tormentoso, bisQgna largheggiare ; e bisogna largheggiare sopeatutto perchè si tratta di disposizioni di carattere transitorio. Dopo che questi architetti saranno finiti (io auguro loro lun;hissima vita) certamente tutto verrà disciplinato secondo le norme della nuova legge. Abilitato I Io, Illustri colleghi, ho voluto un po guardare quale è la vera precisa slgnllicazione del vocabolo abilitato e sono andato a consultare quàlche dizionario, il Manuzzi, il Tommaseo, il Tramater, ecc., Abilitare significa accordare a persona un esercizio anche di fuori della sua precisa azione; oppure Accordare altrui la facoltà di alcuna cosa derogando alla legge. E sono anche ricorso alla Crusca.,. .,.Mi è piaciuto volgermi alla Crusca nei giorni del dolore ed ho trovato: Abilitato vale rendere abile alcuno a checchessia per diritto o per privilegio. Di fronte a queste definizioni, se gli arcbitetti si sono allarmati hanno avuto perfettamente ragione; architetto abilitato, vuoI dire, architetto tollerato... natsralmente di fronte alla legge I Quando venisse una competizione riguardo a due artisti, e una persona chiedesse: Volendo io farmi costruire una casa dal tale o dal tale altro, ditemi che quallfiche hanno i due artisti che moffrono lopera loro e si udisse variamente rispondere: Quello è architetto e laltro è architetto abilitato, credete pure che larchitetto abilitato sarebbe.., liquidato I Ma è da considerare ancora che la legge aveva avuto questo rlguardo di sanare il passato senza destare suscettibilità; perchè I articolo IO dice: Entro il 31 dicembre 1926, colui che possiede la licenza di professore di disegno conseguita da una accademia o Istituto di Belle Arti nel Regno, ecc., pui~ essere iscritto come architetto nellalbo; e larticolo 12: Mli iscritti nellalbo, a norma degli artlcoli 8 e IO spetta rispettivamente Il titolo dl architetto ecc, Nella legge, dunque, la parola abilitato non appare mali! Perciò io prego vivamente la Commissione e il mi!niatro e il Senato, tra che questo vessato problema dellesercizio di due nobili classi professionali, sta per essere superato, di non lasciare uno stato dl amarezza che potrebbe in avvenire dare argomento a competizioni. SI tratta di una parola, lo so; ma Il Senato sa meglio di me che molte volte una parola ferisce più di un arma. Il discorso fu applauditissimo da tutto il Senato che era rimasto muto e immobile ad ascoltare. Ha quindi preso la parola il Senatore Giacomo Bonl, pronunciando un discorso smagliante di bellezza e di ideali. Ha parlato soyratutto dellimportanza dello studio dal vero per i giovani architetti. Guido Baccelli mi poneva la mano sulle spalle dicendonsi: Trasforma il Foro Romano in un gabinetto sperimentale di architettura . Cosi ho tentato di fare, assecondato dal migliori pensionati della Francia, del Belgio, dellOlanda, della Scozia, del Canada e dellAustralis. Studiavano da mattina a sera, tra i marmi antichi, non come si suole studiare tra le carte e i dise~nl di vecchie Accademie o su logori c.lchi che non hanno più espressione alcuna, ma come studiavano Leon Battista Alhèrtl e Donatello, che da queste pietre antiche sorbtvano lartee provavano le vibrazioni di vitache da esse emanano. Un nostro collega, Luca Beitrami, insegnava la via del Foro Romano a due studenti italiani. Lino, giovansaslmo, Romeo Moretti, studiava per un trimestre lornasnentazione delle case repubblicane sotto il palazzo dei llavi e raggiungeva effetti sorprendenti: quasi se lanima sua si aprisse come i petali dun fiore innanzi al sole, egli acquistava le doti di un vero architetto mnan mano che si aggirava tra i sassi del Foro. Laliro, disegnatore, attempato e valoroso, il prof. Mentessi dellAccademia di Milano, ha subito a contatto dei ruderi del Foro una vera trasfigurazione. Nessuno dei nostri più grandi architetti o scultori del 4(10 lo ha mai uguagliato nel darci il colore con la sola matita e nel far assurgere i disegni più semplici al valore delle opere darte architettoniche. Iionottvole ministro opererebbe veramente bene agevolendo tali studi. Ricorderò in ultimo due cari amici defunti, luno Giuseppe Sacconi, Il più musicista degli architetti, laltro Arrigo Bolto, il più architetto del musicisti. Discutevano nel Foso Romano sui rapporti di tutte le arti con la sovrana tra esse, larchitettura. Della educazione musicale, fondamento necessario alla rieducazlone italiana, parlerò nellesaminare i programmi che lonorevole Gentile sta meditando per I istruzione superiore. Di tali riforme trarrà vantaggio anche larchitettura, cioè la muta crlatalliaaata, e poichè le riforme educative traggono vantaggio dall esperienza e dal pensiero degli uomini sommi che lumanità ha riconosciuto come suoi veri maestri, mi limito a riassumere gli aspetti più caratteristicl del problema educativo che ha per base larchitettura e che mi aegnalarono i grandi architetti musicisti. Sembra lodevole il tentativo di fondare a Roma una scuola superiore per gli architetti civili italiani, polchè Roma, lerede dellarte greca, custodi i germi dellarchitettura medioevale dì tutta Europa e qui convennero i grandi artiati del Rinascimento. Le invenzioni architettoniche di Leon Battista Alberti, di Bramante, dei San Gallo e dei Lombardo provengono tutte dallo studio del monumenti romani. La coltura degli studenti architetti dovrebbe essere estesa in proporzione alla capacità ed alle attitudini particolari di ciascuno di essi, nelle scuole dove a insegna prospettiva, rilievi dal vero, ordini di architettura greca, romana, medioevale e del Rinascimento, modellatura, acquerellò e storia darte. Nelle scuole italiane sì dovrebbero studiare gli stili italiani. E inutile specializzare nel traforò moresco chi non dovrà occuparsi di costratiooi arabe, e lo atudiare lintaglio cinese o scandlnavo, per infastidire di pagode o clsalets I cimiteri o le stazioni balneari. I migliori architetti mai tentarono di svincolare larte sovrana da ogni tradizione, obbligandola a campare in aria. Furono e rimarranno profondamente convinti che larchitettura è larte sovrana delle tradizioni. La coltura scientifica e tecnica impartita da una scuotaofficina modello dovrebbe essere, come anticamente, la più vasta. Non siano specialisti i giovani architetti, ma neppure totalmente ignari di quanto può trovare applicazione nellarte loro. LA rchitectural .Association dl Londra e le migliori scuole francobelghe insegnano, per quattro anni, geometria, topografia, fisica e meccanica applicata alle strutture ed alle formole di resistenza, alla natura ed uso dei materiali, igiene, fognatura, ventilazione, illuminazione, riscaldamento e provviste di acqua, con esercitazioni pratiche e visite a laboratori speciali ed a costruzionl in corso: Non enim debet nec potest esse ar chitectus gramntaticus uti fuit .Aristarchos, sed non 4TprclJ4ÀrL~o; nec nsasicos ut ..4ristozenus. sed non nec pictor ot Apeiles, sed p~i3s~ non irtrperitus; nec nX&zr~ quernadmodon .Myron sen .Polycletus, sed rationis plasiicae non ignàros; nec denuo rrtedicus ut .Hlppocrates sed non re~:acpo16i~:o; nec in caeteris doctrinis singulariter ezcellens sed in bis non imperitus.. Tale topinione di un architetto romano delletà sugustea. Ed ora che le scienze si spectalizzano per addentrarsi nelle varie direzioni dello sciblle, per trarne processi utili alle industrie, meno che mai può larchitetto divenlre igienista sino al punto da riconoscere al microscopio tutti i bacterl finora conosciuti; chimico sino a ideotillcare le minime traccia di nuovi gaz negli astri lontani; paleontologo sino a ricordare le più ingrate denominazioni degli infusi contenuti entro roccie inutili alle costruzioni: ma deve aaper scegliere per un edificio il luogo più adatto e migliorarne la salubrità deve saper proporziooare gli ambienti al necessario; deve saper distinguere le terrecotte e queste dai materiali cementizi, dalle arenarie. dai calcarl, dai graniti. Molti giovani licenziati con lode dal corsi speciali di architettura o di scuole dapplicazione degli ingegneri, conoscono superficialmente troppe cose destinate alloblio, ma Ignorano quanto pareva essenziale agli edliicatori del più venerati caposaldi dell architettura. Sembra che un falso pudore trattenga i teoretici dallinsegnare quanto par ovvio sapere o che viene appreso casualmente dopo laaciata la scuola; così le giovani istruite sulle leggende bibliche detia creazione delluomo serbano, su quanto concene la maternità, una curiosità morbosa ed una lgnoranfl nociva. Le matematiche e le scienze naturali, applicate alle strutture architettoniche, sono indispensabili agli alunni dl una scuole completa di architettura. Le scienze esatte, aventi per basi le leggi del fenomeni osservati dallurnanltà nel corso di millenni. dànnr, le necessarie limitazioni preventive a ciò che, inutilmente o forsanco disastrosamente, potrebbe venir ritentato. Un po di chimica dementare ed un po meno di irrequieta ricerca dl nuovi metodi nellarte dellaffreaco, che aveva tradizioni accumulate dallesperienza antica, avrebbe giovato allo stesso Leonardo, Le scienze esatte, figlie dellesperienza, fanno conoscere la composizione del materiali, la struttura, la resistenza, le applicazioni di cui sono suscettibili, le condizioni statiche che dl quelle fissano il termine. Queste scienze compongono la substroctio dellarchitettura, carne la grammatica dellarte oratoria, ed appunto perchè rispondono aoltanto a bisogni materiali e sono acquistabili anche da chi abbia media intelligenza, agio di procurarsele, non rappresentano ormai una neceaaltà che, compiuta, procuri vanto. Nel medioevo più fitto, quando pareva scordata losaervazione diretta dei fenomeni nattpali, gli architetti di Pisa lncldevano sulla facciata del Duomo il ricordo dl colonne sollevate da un argano mosso da fanciulle: Dena puettarntn torba tettbat attua. Ed erano muti su quanto rappresenta a noi lessenza delle prlache architetture medloevali e contiene, tra laltro, In germe, quelle strutture decorative sviluppate nelle grandi cattedrali del Settentrione, merletti di pietra agitati, come nel ftamboyant, dalla bufera che disperdeva ogni vestigio dl obbedienza alle leggi della gravità e trascinava levoluta architettura gotica allorlo ~i un precipizio morale, dove necessariamente scompariva. Larchitettura non si regge soltanto colla statica, ma spinge le radici negli strati più profondi dellanima umana, di cui sembra nutrirsi per fiore quale esponente della razza che la produce. Ogni possibilità di adattamento presenta la materia, la parola, Il suono, il colore, ma, tra le combinazioni infinitamente varie, larchitetto, poeta, musicista, pittore, seleziona e dispone in un ordine che ci appare imperituro e prestabilito, come quello che aggrsppa gli atomi del carbonio nel purissimo tra i cristalli. Non ealate la scienza che sintetizzi quanto lanima umana produce con un atto creativo entro se stessa, entro le profondità che, se non misurabili dalle più imponenti cifre dellastronomo, come pensa Emerson, sono il ri4 flesso e la rappresentazione interiore delluniverso sensibile. Vha, si può dire, unalgebra per le sensazioni, e le parole articolate o gli altri mezzi dl comunicazione possono esaere gli esponenti. Un verso omerico od una éolonna doria del templi della Magna Grecia sono composti di pochi sempliclssimi elementi, ma bastano a nobilitare tutta una stirpe e la terra in cui visse, poichè la semplificazione è prodotto dellenorme lavoro dì sintesi, operato da parecchie generazioni successive, elaboranti un materiale vasto e compllcato, quale le strutture delle antiche lingue ed il finguagglo delle antiche strutture. I colori impiegati da Tiziano, le combinazioni del suoni introdotte dal precursori italiani dl Bach hanno poco valore in paragone al mezzi delle arti industriali moderne, ma non per questo cessiamo di venerare gli antichi maestri che maclnavano da sè i colori o tagliavano la pietra per nobilitare il suolo su cui eran nati Visitata unesposizione veneziana, tornai alla Madonna dellOrto per purlflcarmi la mente dinanzi al Cima da Conegliano, e compresi come anche larte del Quattrocento, per esser grande, non potesse essere internazionale. Lessenza dellarte è tenue cmi che appena qualche traccia ne è percettibile nelle corteccie che si staccano dallalbero della vita e cadono. I più grandi pensatori dellantichità, da Chuangtze a Platone, hanno creduto inufile tentativo Il travaaare da un animo allaltro quel sapere che ha forma dal recipiente. Solo retaggio trasmlaslbile lesperienza àccumulata sotto forma distinto. Alcune stirpi italiane sono, per certo, eredi dl Istinti creativi anche nel campo dellarchitettura, la quale riassume le arti tutte. Molto darà al giovani la scuola, se avrà Insegnato a studiare, se fatto gustare a chi vuoI creare cose belle quanto di più bello lumanità ha già creato. Gli studenti dl architettura non dovrebbero assolutamente essere privi di quella cultura, letteraria che permise, anche agli artisti della antichità, di cercare ispiraafone nei poemi nazionali, nel teatro o nella storia. E non importa quale la materia o lo strumento, quale la razza o letà storica che ai sentimenti loro diedero brma concreta, purchè rlspondano ai bisogni dellanimo nostro, agli elementi che lo costituiscono e cioè alle tradlziooì della razza cui appartenlanto. Il Giappone imparò dallOccIdente le scienze esatte, che sono universali, e le loro applicazioni fino allIdraulica ed allelettrotecnica; ma, dopo aver mandato In Europa alcuni giovani artisti, respinse lopera loro, sentendo che, con larte propria, avrebbe rinunziato allanima nazionale, alla ragione di esistenza come nazione. Unode dl Leopardi paragonata ad unode di Carducci basta a dlfferenzlare i due poeti; ma, rlsalendo la correte da cui entrambi derivano, raggiunglamo, attraverso la poesia latina, quellunità greca che ha dato al mondo le forme cristalline della più pura bellezza artistica. Inutile il copiare ciecamente per ripetere, sotto altri cieli ed In altre civiltà, quanto già ha avuto espressione. Ma niente dl più utile del sostare ad apprendere le lezioni di misura, dl proporzione e dl ritmo Impartite dalle opere antiche, niente dl più necessario agli alunni dl una scuola Italiana dl architettura che il venire in contatto col monumenti della grandezza italica. Niente di più essenzlale che studiarli dal vero, dagli elementi costruttivi sino alla proporzione e decorazione architettonica., senItorla, e pittorica; che il vivere in comunione con la natura, dotata di tutte le forme suscettibili di assurgere a dignità di arte riflessa qual eWoc ed elaborata nellanimo dellartista, depositaria di tutti gli elementi dl unarte che, per essere nostra, deve rlapecchlare la più larga percealone delle bellezze naturali, raggiunta nel forms~cl un canone dl bellezza dal migliori nostri tipi umani (Applausi vivissimi). Questo discorso pure, ascoltato religiosamente da tutti i Senatori, fu immensamente applaudito. Ecco come la legge è entrata in porto, patrocinata da così illustri personaggi! |
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