FASCICOLO III - NOVEMBRE 1923
M. ROUX-SPITZ: L'arte decorativa in Francia (I)
Note storiche. — L’arte moderna entra in Francia nel periodo della sua maturazione. Risaliamo alla sua nascita.
Quale idea ci si faceva dell’arte agl’inizi del XIX secolo? Il romanticismo attribuiva all’artista una missione che era un vero sacerdozio. L’intelligenza cosciente era nello stesso tempo ritenuta come un mezzo di conoscenza inferiore e si era convinti della superiorità dell’intuizione.
L’arte aveva dunque delle sorgenti divine, misteriose, e disdegnava la vita e il suo realismo. L’artista si attribuiva delle attitudini e amava a farsi credere una sorta d’essere superiore ed enigmatico. Tale la concezione romantica. Nel corso del secolo XIX dello sviluppo dello spirito d’intraprendenza per mezzo della istruzione, nonchè dello spirito scientifico portò un grave colpo a questa religione della grande arte pura da ogni contatto con la realtà. Tutto si industrializzò, l’utile fu proclamato dallo spirito positivo come la sola via che conduce al vero ed al bello. Il realismo in politica, le idee materialistiche e positivistiche in filo-sofia ebbero a quest’epoca come prima con-seguenza una recrudiscenza dello spirito utilitario. Tutto il sec. XIX fu la storia della evoluzione dal romanticismo al realismo.
L’arte dovette perciò legarsi alla vita, dovette non oltrepassarla e fu convinta che essa non era stata mai si grande come quando fu al suo servizio per adornarla e renderla più degna d’essere vissuta.
Noi entriamo dunque nell’arte applicata alle esigenze della materia, del mestiere e della destinazione. In questo periodo era facile all’arte inabissarsi nell’utilitarismo, piegarsi sistematicamente alle esigenze vitali, ma le era difficile di mettersi al tempo stesso nella via che le traviavano i pensatori e di rimanere arte malgrado tutto. E fu allora tarda o grettamente utilitaria e impotente a creare.
Già i romantici constatavano questa mancanza di corrispondenze fra la nostra arte decorativa e i nostri desiderii Musset scriveva: " Il nostro secolo non ha forme, noi non abbiamo impreso l'orma del nostro tempo né alle nostre case, né ai giardini, né a qualunque altra cosa. Gli appartamenti dei ricchi sono dei "cabinets de curiositès": l'antico, il gotico, il gusto del Rinascimento, quello dell'arte Luigi XIII, tutto è un minuscolo. Noi possediamo roba di tutti i secoli all'infuori del nostro, cosa che non si è mai vista in altra epoca….noi non viviamo che di residui". Il programma teoricamente tracciato non potè portarsi di conseguenza alla realizzazione, per impotenza creativa.
I nostri decoratori francesi, chiamati dai nostri desiderî ad abbellire la vita, non fecero dapprincipio che un'odiosa mescolanza d'imitazioni d'ogni stile.
Non fu che per una lenta evoluzione che noi siamo pervenuti a creare una famiglia di forme vere uscite dalla tecnica della materia, ed a possedere una famiglia di motivi decorativi costituenti uno stile moderno.
La nostra arte moderna francese è nata dai primi principî posti, e in parte realizzati, dall'arte decorativa inglese. Essi passarono in Germania provocandovi la nascita d'un'arte moderna organizzata a crescenza troppo rapida. I tedeschi rinunciarono alle superfetazioni e proscrissero l'imitazione vil prezzo d'ornato preso a prestito alle arti passate.
Essi posero il principio che l'uso dei materiali di buona qualità e la probità dell'esecuzione sono una condizione morale indispensabile alla produzione d'un'opera di carattere artistico.
Essi vollero che la forma d'un oggetto mettesse in evidenza la sua destinazione e la materia di cui è costituito.
Questi principî: che la beltà non risulta dalla decorazione aggiunta ma dalla logica stessa della forma, erano stati da tempo enunciati in Fracia da Viollet-le-Duc. Senza essere da tutti ascoltato egli ebbe una profonda influenza, si che dev'essere considerato come il padre del razionalismo architettonico francese. Ma in Francia queste idee si urtarono sempre contro una resistenza violenta dell'arte ufficiale sottomessa alla influenza del Rinascimento italiano e dei suoi derivati francesi. E' questa resistenza che ha ritardato di 20 anni la nostra evoluzione. Mentre l'arte di Monaco affermava il suo valore, la Francia si divideva fra due movimenti che erano nel 1900: da una parte, l'amore e la copia amorevole del XVII e XVIII secolo, dall'altra i saggi del "moderno style" di Nancy, dello stile "de la bretelle" del "coup de fouet del "toenia" ovvero della "decorazione tratta ingenuamente dal fiore". La Francia è uscita da queste esitazioni.
I realisti della vita moderna l'hanno poco a poco liberata ed essa mette in campo attualmente, un'arte moderna scientifica e suggestiva, proba, pratica, sobria e raffinata, semplice e ricca. Essa la crea con a sua eleganza abituale e la porterà ad un punto di perfezione ignorato dalla Germania.
In conclusione l'Inghilterra comprese per prima la poesia della casa e l'anima dei materiali e della loro lavorazione. La Germania e una parte della Francia ebbero nella creazione di quest'arte moderna la parte del pensatore e posarono il problema, ma non ne dettero che soluzioni nate dalla sola volontà e dal solo ragionamento. La Francia intera sviluppa oggi quest'arte con il suo senso delle belle forme e dell'elegante proporzione, l'Italia vi porta la sua immaginazione scintillante e la sua fantasia piena di giovinezza.
La nascita di questa nuova arte Europea, sintetica, che cerca di fare della casa moderna intera e della vita stessa "un'opera d'arte" è nella storia dell'arte un fatto altrimenti significativo che l'avvento in pittura o in scultura dell'una o dell'altra tendenza.
Gli artisti moderni francesi prendono dal passato la sola lezione d'energia creatrice il cui arresto rappresenta un'umiliazione. Essi han sempre presente al loro spirito queste parole: "verità e lealtà".
L'arte moderna francese è un'arte di gusto e d'intelligenza. E' un'arte sintetica e collettiva d'un'epoca di scienza in cui l'architettura costituisce l'ossatura di tutte le arti. La pittura e la scultura, lo vogliano o no, saranno obbligate ad entrare nella disciplina generale, se esse vorranno perire d'inanizione nei Musei-necropoli e nelle Accademie.

I creatori dello stile moderno francese.
- L'arte moderna francese, dopo gli orrori dello stile "coup de fouet" è stata creata da un piccolo
numero d'artisti isolati, di lottatori accaniti che dovranno considerarsi i padri di questo grande stile.
Noi riserviamo i nomi dei nostri grandi architetti moderni per un altro articolo dedicato
all'architettura ed ora non parliamo che dei decoratori.
Ruhlmann il più grande di tutti per l'elevato spirito delle sue opere, per stile, la nobiltà, il
senso assoluto di proporzioni e la purezza del gusto.
Le materie son preziose, l'esecuzione ne è estremamente accurata e perfettamente sincera.
Egli è semplice e sontuoso, educa ed affina alla sola vista dei suoi mobili, egli non decora
che non la ricchezza della materia ove l'adornamento fa corpo con essa senza disturbare in nulla il nostro occhio dalla loro logica e dal loro senso costruttivo.
Può avvenire che egli perda di vista le esigenze della vita pratica e che lavori soltanto per una
scelta di persone e con ciò abbia soltanto il còmpito di raffinare. Egli è grande e prezioso nello stesso temo che è architettonico.
Francis Jourdain, il quale comprese che ciò che in altri tempi "abbigliava riccamente" non può oggi che disgustare ridicolarmente; si pose fin dagli inizi allo studio severo della costruzione dei suoi mobili.
Egli fece dunque dei veri mobili, dei mobili da "menuisier". Tutto nelle sue forme fu dettato dalle esigenze e dai raffinamenti della vita pratica. Egli s'interdice ogni ornato, la sua arte è giovane, modernissima ed assai logica. Egli è anzitutto pratico.
Si ammirino alcune sue opere nelle riproduzioni che ne offriamo, ma si tenga pur conto di questo fatto: che la fotografia non rende il carattere della materia.
Jourdain ha la cura costante della razionalità delle sue creazioni, giacchè per lui la funzione e la tecnica determinano la forma. Egli è più sensibile alla architettura che alla decorazione, più alla saggezza che alla fantasia, più alla logica che al lirismo.
Dufrêne è nello stesso tempo moderno e legato alla tradizione francese. Meno categorico ed astratto di Rulhman, egli resta più femmineo e non sembra rivolgersi al razionalismo; nelle sue forme e costruzioni egli non ha interesse che per la decorazione. Resta in lui ancora un poco della buona arte di Nancy. Egli attualmente dirige il laboratorio d'arte della Galleria Lafayette.

(Continua).


M. ROUX-SPITZ.
Architecte Gr. "Prix de Rome "
Pensionnaire de l'Acad. de France

torna all'indice generale
torna all'indice della rivista
torna all'articolo