FASCICOLO II - OTTOBRE 1923
I. STÜBBEN: L'ampliamento d'Anversa
NOTE GENERALI. — Incaricato dal Re Leo-poldo II e trovandomi agli ordini del Mini-stro dei Lavori Pubblici del Belgio, barone Delbeke, mi occupai dei progetti d’ingran-dimento
d' Anversa durante gli anni dal 1908 al 1914. Un giorno il Re aveva in-vitato oltre al Ministro ed a me, apposi-tamente chiamato da Berlino, i rappresen-tanti delle alte cariche regie e civiche della città d’Anversa e di qualche Comune cir-convicino, a bordo del suo yacht Alberta, sulla Schelda, a fine di discutere le questioni concernenti l’ingrandimento di questa città. Fu il Re stesso che, in base alle carte topografiche d’Anversa e dintorni spiegate sul pavimento della sala grande, tenne, per così dire, una conferenza d’una mez-z'ora, spiegando ampiamente i suoi criteri e le intenzioni relative alle strade e alle passeggiate da crearsi nell’interno della cinta utilizzata, i lotti da prevedere nel vasto terri-torio fra questa cinta e quella, più esteriore, di sicurezza (la cui costruzione era stata decretata da una legge dell’anno prece-dente), le nuove istallazioni del porto marit-timo, le ferrovie e tutto ciò che si sarebbe riferito alla estensione della città. Infine io ebbi l’onore di essere incaricato degli studii preparatori e dei piani generali. Più tardi il Re nominava una commissione di studi per la sistemazione edilizia d’Anversa, com-posta di deputati, di alti dignitari dello Stato e di parecchi Comuni interessati.
Il sottoscritto vi fece parte in qualità di architetto-consigliere per i piani di dettaglio. Finalmente il Ministro Mr. Helleputte, successore del bar. Delbeke, m’incaricò nel 1913 degli studii e progetti di sistemazione e di ricostruzione dei Comuni avvicinanti le nuove darsene marittime a nord delle città. Questi ultimi progetti e studii sono stati interrotti dalla guerra e non sono stati ultimati. Quanto alle altre parti dei vasti lavori io mi permetto di offrire qui una breve analisi, accompagnata da qualche il-lustrazione su punti di speciale importanza. La figura 1 ci mostra la situazione ge-nerale della città, dei suoi dintorni e delle fortificazioni. La cinta interna costrutta nel 1865 e ora demolita (nero) circonda la città vecchia con l’ingrandimento del tempo e le parti principali del comuni di Ber-chem e di Borgerhout, in tutto 1532 ettari (circa 400.000 abitanti). La cinta nuova (pure segnata in nero) non è che una “Cinta di sicurezza”. Consistendo semplicemente in bastioni e fossato, essa era al principio della guerra ancora in costru-zione. Le opere di difesa propriamente dette, sono rappresentate con 26 forti esterni con molti fortini interpolati. La zona situata fra le due cinte, salvo i territori a Nord circon-danti i nuovi bacini del porto, abbraccia una superficie di 5846 ettari con una popola-zione attuale di circa 100.000 anime, i Comuni di Kiel, di Hoboken, Wilryck, Deurne, Merxem e qualche tratto di ter-ritorio dei comuni più lontani. I villaggi di Wilmacrsdonck, Eeckeren, Oorderen ed Austruwyel al nord, comprendono 10.000 abitanti in più su di un territorio di 2.848 ettari, eccettuato il territorio delle istalla-zioni marittime. Aggiungendo 398 ettari della cinta vecchia si trova un totale di 10.624 ettari, suscettibile di una popola-zione sorpassante i 2 milioni e compren-dente 200 abitanti per ettaro.
La figura 2 ci mostra la città attuale prima dell’inizio dei lavori d’ingrandi-mento, circondata dalla vecchia cinta. Sono indicate cinque stazioni nominate nelle indicazioni della pianta. La Stazione Sud situata al livello delle strade, taglia in tutta la sua lunghezza il corpo della città. La direzione delle vie, normale al fiume, fu scelta perchè si pensava, prolungandosi le vie, di traversare più tardi il fiume con un ponte: cosa divenuta impossibile a causa del traffico aumentato nella navigazione marittima, attualmente estesa fino a Bru-xelles. La nuova stazione del Sud insieme con la linea che viene da Boom, sarà ele-vata al disopra delle strade e tracciata paral-lelamente al fiume (confronta anche fig. 3). L’ingrandimento del porto marittimo verso il nord è indicato dalla fig. 1.
La città dentro la vecchia cinta non pos-siede che due parchi pubblici: il “Parco” propriamente detto ottenuto con la trasfor-mazione dell’antica “lunette d’Herenthals” e il parco “de la Pépinière”, con una su-perficie totale di ettari 18,5, il che rap-presenta un minimo assolutamente insuf-ficiente. Da ciò proviene un bisogno reale e pressante, d’aumentare gli, spazi liberi energicamente nella zona d’ampliamento, ove le passeggiate, i giardini pubblici e gli specchi d’acqua previsti sul territorio della vecchia cinta, abbracceranno una super-ficie di circa 200 ettari. Ulteriormente la città d'Anversa ha acquistato tre zone di campagna con vecchi alberi avanti alla porta di Wilryck, le quali sono in via di trasformazione in parchi di ettari 110 di superficie. Un secondo parco dovrà esser creato sulle rive del ruscello Schyn, presso Deurne, con ettari 150 di superficie.
LA VECCHIA CINTA. La figura 3 rap-presenta la sistemazione della cinta inu-tilizzata, sezione Sud, estendentesi dalle rive della Schelda fino alla porta e strada di Wilryck. Il nuovo “boulevard”, largo 40 metri, comincia (o finisce) a una terrazza di magnifica veduta (lunga m. 350, larga m. 80) eretta su colonne. E un belvedere sul “guai” della Schelda. La costruzione intera è in cemento armato, e due rampe con inclinazione di 3% riuniscono la ter-razza ai sottostanti “quais”. La creazione di questo belvedere era una delle idee favo-rite di Re Leopoldo, poichè il “quai” stesso, più tardi occupato dagli “hangars” della navigazione, sarà privato di ogni Veduta libera verso il fiume. Quattrocento metri all’est del Belvedere il viale attraversa in rialzo la ferrovia ivi trasferita, come si disse più avanti, proveniente da Boom e termi-nante alla nuova Stazione Sud. Fra il Bel-vedere e la ferrovia il terreno della cinta, aggiuntivi altri terreni acquistati dalla città, è trasformato in parchi e prati da giuo-chi; il fossato esterno è del tutto conser-vato, potendovi l’acqua essere rinnovata in tempo utile dall’alta marea del fiume.
Dal passaggio in rialzo sulla ferrovia, si-tuato alla quota + 16 verso l’Est, lo stradale scende (con inclinazione del 19 per mille) fino ad accordarsi al livello generale, situato alla quota + 8. Il largo fossato del bastione S. Bernardo è conservato. Il resto della cinta è destinato alla creazione d’un quar-tiere d’abitazioni distinte a due piani (cioè “rez de chaussée” e piano superiore), soprattutto attorno ad uno spazio libero, con-giunto al viale con scalinate e tagliato da una via trasversale.
Arrivati al livello di + 7m, il viale acquista la larghezza di 60m ed è costituito da tre stra-de carrozzabili e due vie da passaggio per pedoni e cavalieri, accompagnate da vie per ciclisti (vedi figura 6). La parte della cinta demolita verso la città vecchia sta per essere trasformata in lotti per case private d’affitto a tre piani a disposizione contigua e densa (geschlossene Bauweise). Verso l’esterno il fossato sarà fiancheggiato da terreni per ville immediatamente con-tigue all’acqua. Il bastione di Kiel conser-verà anche le zone d’acqua e darà una bell’area per una chiesa con avanti due aree distinte per costruzioni e una passeggiata tutto all’ingiro munita di campi per tennis.
Dopo il bastione di Kiel comincia la bifor-cazione dello stradale in due strade di 30 m. di larghezza, abbracciante il fossato e un’al-tra parle dei bastioni da conservare. Sono qui l’“avenue Ryswyck”, una nuova ar-teria proveniente dall’interno della città, già finita, nonchè là nuova strada da Anversa a Bruxelles, strada di prim’ordine trovantesi in lavorazione e traversante la cinta.
Anche un’altra strada, “l'avenue de la Pépinière” esisteva già (vedi le figure 3, 1 e 7). Il suo tracciato fu influenzato dalla grande officina, la “Papeterie Mi-nerva” che esigeva, per evitare le spese enormi di una espropriazione, un piega-mento del viale, di modo che essa non cor-risponde più al suo prolungamento, cioè la strada esistente verso Wilryck. Da ciò risulta la formazione irregolare del punto di congiunzione, che richiede per tutta la zona non più linee regolari, ma una varia sistemazione pittoresca (fig. 3 e fig. 7).
La biforcazione dello stradale si stende fino alla, strada di Malines. Verso la città il suo bordo è sistemato ad aree fabbricabili per case contigue verso l’esterno ad aree per ville abbraccianti la vasta distesa del bastione Wilryck trasformata interamente in pas-seggiate ed a campi sportivi. Presso la stra-da di Malines la transizione dalla biforca-zione ad un largo viale di 50 m. si produce per mezzo di una costruzione, che potrà adibirsi a caffè o ristoratore, i cui due colon-nati ad emiciclo abbracciano il termine del fossato, od anche per mezzo di una piazza a tracciato regolare con statua o fontana.
Così il bastione seguente, il bastione di Berchem, dev’essere trasformato quasi in-teramente in passeggiate e campi di giuoco. Assialmente verso la città sarà inquadrato, tal quale come il bastione di Wilrych, da un edificio (museo, sala di concerti, ecc.). Dopo il bastione di Berchem, verso l’est il fossato conservato è orlato, verso la città, da una via laterale, e fra di essa e l’antica “Rue du Rempart” sarà interposta una serie di aree per case con-tigue mentre verso l’esterno del viale son previste delle aree per abitati e una vasta pianura per giuochi sportivi al lato della ferrovia proveniente da Bruxelles. Essa dovrà essere elevata in modo che il viale e le altre vie minori la possano attraver-sare per passaggi interni.
All’est della ferrovia è sistemata una piazza monumentale, su cui la bella “Ave-nue Cogels” deve, come da richiesta del Comune, terminare obliquamente. I quattro lati della piazza sono inquadrati da una nuova casa comunale per Berchem, da una chiesa, un caffè-concetto ed un colonnato offrente l’accesso a un piccolo porto di bar-che La chiesa e le costruzioni vicine coprono un quarto del bastione Borsbeck, ma la maggior parte sarà trasformata in pas-seggiate con specchi d’acqua. Insomma, il sessanta per cento del territorio della cinta sarà sacrificato per strade, passeggiate, piaz-ze, campi sportivi e da giuochi, piantagioni diverse, specchi d’acqua ed altri spazzi liberi. Le aree fabbricabili, secondo il programma del Governo, non avranno che il 40%. A questa condizione, ed accollandosi l’ese-cuzione a proprie spese di tutti i lavori di sistemazione necessarii, i tre Comuni inte-ressati vale a dire Anversa, Berchem e Borgerhout, hanno ottenuto ed esercitato il diritto di prelazione sugli appezzamenti corrispondenti alla cinta situati nei loro confini a prezzo di tre franchi per mq. Di più il governo ha il diritto d’esigere una architettura armonica per tutte le costru-zioni lungo le piazze o i tratti di speciale importanza.
IL FORTINO DI DEURNE. — La figura 8 rappresenta la trasformazione del piccolo “Fortino di Deurn”, situato nella zona fra l’antica e la nuova cinta presso il vi!-laggio di Deurne, in città operaia. Si trat-tava principalmente di conservare gli alberi e le piantagioni del recinto e di trasformare l’opera centrale, che aveva servito da ca-serma, in abitazioni. Così la parte del fossato presso l’opera centrale è stata conservata; le altre parti sono riempite con il mate-riale di demolizione dei bastioni.
La pianta è disposta in modo che questi fossati colmati siano chiusi nei giardini ap-partenenti a tutte le case. La superficie di undici ettari è divisa in dette aree fab-bricabili.
L’area di mezzo contiene le diciotto abi-tazioni sistemate nell’opera centrale del for-tino ed altre sei case da una famiglia; in complesso vi sono dunque duecentocinquan-tadue case con giardini. Le due ale del-l’opera centrale separate dalle abitazioni, sono adattate a studii, magazzini ed “han-gars”. Le case per una famiglia non hanno di regola che una facciata di metri cinque di larghezza. Qualche tipo è rappresentato nella figura 9.
LA CITTÀ DI “SANTE ANNE”. — Sulla riva sinistra della Schelda, incontro ad Anversa non si scorgeva fino ad ora che il. forte inutilizzato della “Tète de Fiandre”, il pic-colo villaggio di “Sainte Anne” (in fiam-mingo: “Zuit Anneken”) ed una stazione capolinea provvisoria di ferrovia del paese di Waes, proveniente da Gand. Il Governo ha designato l’intiera penisola, contenente ancora i forti “Isabella” e “Burght”, situa-ta alla quota media di + 2m, ad essere espropriata e rialzata fino alla quota di + 7m vale a dire al disopra dell’alta marea del fiume. Si guadagnerà con ciò una pianura di circa 1000 ettari suscettibile della costruzione di una città considerevole con edifici indu-striali. La comunicazione con la città d’An-versa sarà realizzata a mezzo di battelli a vapore e da una metropolitana ferroviaria sotterranea traversante la Schelda con due tunnels.
All’inizio, la pianta della città da crearsi è limitata ad una superficie di circa 120 ettari rappresentante il nocciolo della ag-glomerazione futura. La ferrovia prove-niente da Gand sarà munita d’una nuova stazione capolinea ove i binari sono ele-vati alla quota di + 10m. La metropolitana sarà in corrispondenza con questa stazione capolinea e farà il giro del primo agglomerato di questa città. .Un bassofondo detto “Galgenweel”, scavato dall’alta marea in occasione d’una rottura di diga fino alla quo-ta 11m, non prestandosi per la costruzione di case, sarà trasformato in pubblico parco. Una parte dell’antico villaggio sarà con-servata senza essere sopraelevata, sebbene ciò richieda uno scarico d’acqua separato con pompa idrovora.
La figura 10 ci mostra la pianta pre-disposta per le prime sistemazioni da far-si. Le due strade principali sono il viale della stazione sul luogo della ferrovia ora esistente e la strada di Gand. Tutti e due si dirigono direttamente verso la cattedrale d’Anversa. Il quartiere della città fra il fiume e la strada della stazione è destinato sopratutto al piccolo commercio. L’antico forte darà il terreno per l’Albergo della città, il mercato e parecchie aree per case da pigio-ne. Una parte del forte, avente una super-ficie di 5 ettari e contenente un’antica porta monumentale di stile Rinascimento, sarà trasformata in parco e in campi di giuochi. Al nord dell’antico villaggio si stenderà un quartiere di case operaie, di 12 ettari. Al nord del quartiere del mercato una strada monumentale fiancheggiata da colonnati (portici) che guardano anche verso la cat-tedrale d’Anversa termina verso il fiume e verso l’interno con due piazze architet-turali, recinte da edifici monumentali. Il nord-ovest della città progettata sarà com-posto d’aree per case borghesi da una fami-glia. In totale è prevista una popolazione di circa 30.000 anime.

LE ADIACENZE DELLE INSTALLAZIONI MA-RITTIME AL NORD D’ANVERSA. Le nuove darsene e “quais” da creare al nord della città sono circondate dai comuni di Au-struwyl, Wilmacrsdonck, Oorderen ed Ec-ckeren. Il villaggio d’Austruwyl cadrà quasi del tutto nei nuovi lavori. Dopo una vasta espropriazione i terreni devono essere so-praelevati al disopra dell’alta marea. I piani della ricostruzione e dell’ampliamento dei quattro comuni furono interrotti dalla guer-ra; essi non sono ancora ultimati. Può es-sere che ci sarà possibile fra breve di fare una pubblicazione di studii e piani esten-dentisi ad una superficie di 2848 ettari.

I. STÜBBEN.


Nel N. 3 della seconda annata pubblicammo un arti-colo di Edilizia generale di I. Stübben. Ora ne pubbli-chiamo un secondo interessantissimo, relativo ai suoi studi sull’ingrandimento di Anversa, a cui faranno seguito altri scritti del medesimo autore.
La fama universale acquistata dallo Stübben in materia di Edilizia è tale che ci dispensa dal dovete di segnalare l’importanza che presentano tali articoli della nostra Rivista.

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